Ieri – venerdì 28 marzo – è andata in onda su Canale 5 la terza puntata de Le mani dentro la città (leggi il riassunto della seconda) con Simona Cavallari e Giuseppe Zeno che vestono i panni del commissario Viola Mantovani e dell’ispettore Michele Benevento. I due hanno caratteri completamente diversi e per questo motivo si scontrano molto spesso: lui è impulsivo, mentre lei è pacata. Viola e Michele indagano sulla famiglia calabrese dei Marruso, anche se il boss – Don Carmine (Andrea Tidona) – viene ferito e quindi ora alle redini della famiglia ci sono i due figli Pinuccio (Marco Rossetti) e Fulvio. Il primo vuole far entrare addirittura settecento chili di cocaina nel Paese, senza essere scoperto dagli altri. Intanto tra le occupazioni degli operai c’è anche il padre di Viola che durante uno sgombero viene ferito a morte.
L’agente Ventura (Viola Sartoretto) – infiltrata nei Marruso – viene scoperta e ammazza, mentre Viola è disperata perché dall’autopsia del padre risulta che non sono state le percosse della polizia ad ucciderlo, ma un infarto. Intanto Don Carmine si sveglia dal coma, ma Pinuccio riesce ugualmente a mandare il cognato come garanzia per il pagamento della cocaina e così lo condanna a morte. Intanto Benevento inizia ad indagare su Pinuccio e convince Viola a non consegnare le dimissioni. Le racconta che anche lui qualche anno prima ha avuto una storia di questo tipo – i Marruso hanno ucciso la sua fidanzata – ma non si è arreso. Così fa la Mantovani che decide di andare a fondo in questa storia. La quarta puntata della fiction andrà in onda venerdì 4 aprile.
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