Ieri – venerdì 21 marzo – è andata in onda su Canale 5 la seconda puntata de Le mani dentro la città (ha raccolto davanti al video 3.818.000 spettatori pari al 15.43 per cento di share) con Simona Cavallari e Giuseppe Zeno nei panni del commissario Viola Mantovani e dell’ispettore Michele Benevento. Hanno caratteri completamente diversi e proprio per questo motivo si scontrano spesso: lui è impulsivo, invece lei è più pacata. Viola e Michele indagano sulla famiglia calabrese dei Marruso, ma per lui c’è di più. Molti anni fa Benevento stava scappando insieme alla figlia del boss – Don Carmine (Andrea Tidona) – quando alcuni uomini l’hanno uccisa. Da allora Michele prova un grande dolore (anche fisico visto che è stato ferito al braccio) e così quando trova il corpo una ragazza morta tutti i ricordi lo riportano a quel momento.
L’ispettore e il commissario riescono a trovare l’assassino e mettere le mani su un grosso carico di droga, ma i Marruso vogliono vendicarsi. Prima però bisogna pensare alle nozze dell’unica figlia femmina del boss – Lucia – che deve sposarsi con un importante esponente della ‘ndrangheta milanese: il clan ha progetti mafiosi per la cittadina di Trebbiare, ma il boss viene ferito. Ora a tenere salde le redini della famiglia ci penseranno i figli Pinuccio (Marco Rossetti) e Fulvio in attesa il padre che si rimetta in piedi. In realtà la Cupola vuole che a prendere il suo posto sia il boss Positano, proprio per tenere d’occhio Pinuccio. Quest’ultimo infatti vuole far entrare ben settecento chili di cocaina nel Paese.
Intanto continua l’occupazione degli operai e Viola è preoccupata, visto che tra questi c’è anche suo padre. Durante lo sgombero l’uomo viene gravemente ferita e muore sotto i ferri. Invece Don Carmine si risveglia dal coma: tornerà subito al comando? La terza puntata della fiction andrà in onda venerdì 28 marzo.
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