Noi, la Giulia e altri miracoli: Edoardo Leo torna dietro la macchina da presa

L’abbiamo detto e lo ripetiamo: Edoardo Leo, in questo periodo, è un vulcano in continua eruzione artistica. E’ nelle sale con due film, Smetto quando voglio di Sydney Sibilia (leggi l’intervista di Velvet Cinema) e La mossa del pinguino di Claudio Amendola. Non pago, sta lavorando alla sceneggiatura del suo terzo film da regista (ha diretto Diciotto anni dopo nel 2010 e Buongiorno papà nel 2013). Il titolo provvisorio è Noi, la Giulia e altri miracoli, Leo ne è anche interprete ed è “una storia pazzesca – dice dalle pagine del Corriere della Sera – tratta dal romanzo di Fabio Bartolomei“.

Una commedia con protagonisti quattro personaggi fantastici, quattro perdenti che fuggono da Roma inseguendo il sogno di aprire un agriturismo: “peccato – spiega Leo – che la zona dove comprano il casale, al confine fra il Lazio e la Campania, sia controllata dalla camorra“. Quarantadue anni da compiere ad aprile, questo romano doc assicura che “sarà il film della maturità“; nel frattempo il 3 esce anche Ti ricordi di me? di Rolando Ravello, in cui recita al fianco di Ambra Angiolini e di cui è pure co-sceneggiatore: un vulcano in continua eruzione, appunto.

Non nega la sua felicità, Edoardo, anche se resta coi piedi per terra: “Il successo non è la popolarità, significa poter scegliere“. E lui è riuscito a farlo anche in una fase piuttosto complicata del suo percorso professionale: “L’unico momento di vera crisi che ricordo è coinciso con quando ho deciso di scrivere il mio primo film che poi ho diretto. Non potevo aspettare che il telefono squillasse, ho chiamato io“. Nel frattempo si è laureato in Sociologia, conquistando un 110 e lode che “aveva anche il valore di rivalsa rispetto a questa faccia da calciatore che mi ritrovo“. Un rivalsa che poi ha trovato riflessi anche sul grande schermo…

Mario Cartelli/LaPresse

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