Il 19 marzo 1994, festa di San Giuseppe e festa del papà, qualcuno entrò nella sagrestia della parrocchia di San Nicola di Bari a Casal di Principe e con cinque colpi di pistola uccise don Giuseppe Diana. Il prete anticamorra che stava alzando troppo la testa, che stava dando fastidio con quel suo parlare e denunciare. Don Peppe è morto, ma di certo il suo ricordo è rimasto intatto. In vita. E rivive nell’opera di tutti coloro che in quella stessa terra sono in prima fila nella lotta contro la criminalità organizzata. A distanza di vent’anni, il 18 e il 19 marzo prossimi, in prima serata su Raiuno andrà in onda la miniserie (prodotta da Aurora film con a capo Giannandrea Pecorelli) Per amore del mio popolo, che racconta la storia di questo coraggioso e appassionato sacerdote.
La regia è di Antonio Frazzi; l’onore e l’onere di indossare le sue vesti è affidato ad Alessandro Preziosi e le riprese sono state realizzate a Frignano, in provincia di Caserta. Si è trattato di “un percorso sofferto – ha detto Pecorelli dalle pagine del Corriere del Mezzogiorno – Per alcuni anni anche in Rai non si è ritenuto importante dare il giusto rilievo a figure che, come Don Peppe, hanno segnato la storia recente del nostro Paese e sono d’esempio anche per i giovani“. Ma poi si è deciso di invertire il senso di marcia, per fortuna.
“Mi auguro – commenta Emilio, fratello di don Peppe – che questo film possa dare più forza a quelli che si battono per cambiare questa terra. Solo così potremo dire che il suo sacrificio non è stato invano“. Quanto a Preziosi, di certo non nega la fatica richiesta da un ruolo simile: “A lungo – svela in un’intervista al settimanale Vanity Fair – mi sono chiesto: qual è il tono giusto? Interpreto il prete o l’uomo?“. Alla fine ha scelto l’uomo, “quello che forse vorrei essere e che si muove in un tessuto sociale delicatissimo come quello campano. L’ho interpretato pensando a come avrebbe agito lui. Ho letto i suoi scritti e ho imparato a vedere il mondo con i suoi occhi, mentre giravo le scene mi chiedevo come avrebbe reagito lui, che cosa avrebbe fatto, come avrebbe parlato, con quale tono, quale forza“. Il 18 e 19 marzo su Raiuno.
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