Strano popolo, quello italiano. Che spesso parla senza cognizione di causa. Eh sì, perché nella serata di ieri – 4 marzo – Canale 5 ha trasmesso in prima assoluta La grande bellezza e davanti alla tv si sono radunati quasi nove milioni di spettatori (pari al 36,11 per cento di share). Un successone. Come ha detto qualcuno, è come se Paolo Sorrentino avesse conquistato un secondo Oscar. La conclusione, però, è un po’ paradossale: nel corso degli ultimi mesi, un sacco di gente ha parlato di questo film senza manco averlo visto. Tant’è.
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Proprio strani, questi italiani. Che basta una partita di calcio e diventano improvvisamente tutti allenatori consumati. E – in caso di sconfitta – puntano il dito contro schemi sbagliati e calciatori svogliati. Che mentre La grande bellezza andava in onda, si sono riscoperti critici cinematografici. Dividendosi in due gruppi: quello che plaude all’arte di Sorrentino e quello che boccia la pellicola senza pietà.
E’ un film senza senso, senza trama, noioso. Roba da addormentarsi sul divano. No, è un capolavoro, un colpo di genio assoluto, però va capito. E’ roba da intenditori, menti acute, non per tutti. Quelle scene sono metafore, su! Io ho saputo leggere fra le righe; tu no, e allora tu meriti di guardarti il Grande Fratello e basta.
E via così, per tutta la serata. Per ore. Senza soluzione di continuità. Con la voglia comune di dire la propria, lasciare un commento, far sfoggio di competenze che non hanno reale consistenza. E poi diciamolo: questi italiani, a volte, sono un po’ rosiconi. Fanno fatica – a volte, eh – a digerire il successo di un connazionale o di un gruppo di connazionali, soprattutto se il trionfo ha come location una terra straniera. Quindi meglio sminuire, puntare il dito o magari ostentare indifferenza. Però quei nove milioni erano là, ieri sera. E su questo non si discute, così come non si discute sulla statuina che adesso abita in casa Sorrentino. Nel Bel Paese.
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