L’Italia ce l’ha fatta. Dopo quindici anni il nostro Paese torna a vincere un Oscar (l’ultimo è stato nel 1999 con La vita è bella di Roberto Benigni): La grande bellezza di Paolo Sorrentino ha trionfato nell’ottantaseiesima edizione degli Academy Awards. Ieri – domenica 2 marzo – si è tenuta al Dolby Theatre di Hollywood la cerimonia di premiazione (leggi i premi musicali su Velvet Music e i look promossi e bocciati su Velvet Style). Qualcuno ipotizzava un sorpasso di Alabama Monroe – Una storia d’amore di Felix Van Groeningen, ma alla fine Sorrentino ha avuto la meglio: il regista ha ringraziato tutti gli attori, i produttori e le sue fonti di ispirazione ovvero Federico Fellini, Martin Scorsese, i Talinkg heads e Maradona. “Sono quattro campioni nella loro arte – ha dichiarato Paolo, visibilmente emozionato – che mi hanno insegnato tutti cosa vuol dire fare un grande spettacolo, che è la base di tutto lo spettacolo cinematografico. Sono molto emozionato e felice, non era scontato questo premio, i concorrenti erano temibili ora sono felice e sollevato”. Davvero una grande gioia.
Come Miglior film in assoluto invece ha trionfato 12 anni schiavo di Steve McQueen, che ha avuto la meglio su Gravity, American Hustle, Captain Phillips, The Wolf of Wall Street, Nebraska, Dallas Buyers Club, Her e Philomena. Leonardo DiCaprio invece neanche quest’anno è riuscito ad avere una statuetta per la sua interpretazione in The Wolf of Wall Street (durante tutta la sua carriera non ne ha vinta nemmeno una) perché il Miglior attore protagonista è Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club), come molti ipotizzavano. Tra le nomination c’erano anche Chiwetel Ejiofor (l’interprete principale di 12 anni schiavo), Christian Bale (il truffatore di American Hustle) e Bruce Dern (Nebraska). A vincere il testa a testa come Miglior attrice protagonista tra Cate Blanchett (Blue Jasmine) e Judi Dench (Philomena) è stata la prima: per Sandra Bullock (Gravity), Meryl Streep (I segreti di Osage County), Amy Adams (American Hustle) nulla da fare.
Per quanto riguarda gli altri premi Jared Leto si è aggiudicato quello come Miglior attore non protagonista in Dallas Buyers Club, Lupita Nyong’o è la Miglior attrice non protagonista per 12 anni schiavo, mentre Alfonso Cuarón ha vinto la statuetta come Miglior regista per Gravity. Miglior sceneggiatura originale a Her e quella non originale a 12 anni schiavo; Miglior fotografia a Emmanuel Lubezki per Gravity, Miglior costumi a Catherine Martin per Il Grande Gatsby, Miglior montaggio a Gravity, Miglior scenografia a Il grande Gatsby. E non è finita qui: Miglior documentario a 20 Feet From Stardom, Miglior film d’animazione a Frozen, Miglior make up a Dallas Buyers Club, Miglior colonna sonora a Gravity, Miglior canzone originale a Let It Go – Frozen, Miglior sonoro e Miglior montaggio sonoro a Gravity. E per finire: Miglior cortometraggio a Helium – Anders Walter and Kim Magnusson, Miglior cortometraggio documentario a The Lady in Number 6: Music Saved My Life e Miglior cortometraggio d’animazione a Mr. Hublot – Laurent Witz and Alexandre Espigares.
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