E’ il film di Carnevale. E’ arrivato al cinema ieri, 27 febbraio, distribuito da Microcinema per un totale di 200 copie: La scuola più pazza del mondo. Diretto da Hitoshi Takekiyo (al suo primo lungometraggio, da alcuni associato a Tim Burton e anche co-autore della sceneggiatura), questo anime giapponese ha come protagoniste 3 bambine scatenate: la Super Peste Mako, la Super Vanitosa Miko e la Super Secchiona Mutsuko. Tutte allieve della scuola St Claire, che per un giorno apre le porte agli aspiranti nuovi alunni.
Le tre monelle s’infilano nell’aula di scienze, chiusa per smantellamento imminente, e cominciano a “giocare” con la pelle di un modello di anatomia (il Signor Nudo, come lo ribattezzano), riempiendolo di scarabocchi e ignorando i suoi sentimenti. Con la complicità dell’amico Scheletro, il Signor Nudo decide dunque di vendicarsi e, giunta la notte, invita le tre ragazzine a partecipare a una danza macabra con il fermo proposito di spaventarle a morte. Ma fa male i conti, perché ottiene esattamente l’effetto contrario…
La scuola più pazza del mondo è un cartone costruito con effetti teatrali e con una bella manciata di follia, adatto ai più piccoli ma capace anche di coinvolgere – e divertire – i grandi. Ci sono i fantasmi, i colpi di scena, i mostri, c’è la notte in cui davvero tutto può accadere. E ci sono pure elementi tipici del cinema splatter: budella in bella vista, il torace scoperchiato, la faccia tagliata a metà. Per qualcuno Takekyio ha esagerato, nel senso che ha davvero messo di tutto in questa sua opera. Quasi a caso. Quasi, perché lui aveva in mente un disegno ben preciso – anzi, più disegni – cui ha poi dato forma. E al di là delle critiche, La scuola più pazza del mondo è davvero un modo niente male per festeggiare il Carnevale. Niente male e alternativo, per mettere d’accordo figli e genitori dall’animo easy.
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