Ieri – martedì 25 febbraio – è andata in onda la seconda parte della miniserie in due puntate Non è mai troppo tardi (che ha conquistato 6.812.000 spettatori pari al 24.42 per cento di share) diretta da Giacomo Campiotti con protagonisti Claudio Santamaria nei panni di Alberto Manzi e Nicole Grimaudo (che a breve partorirà) nelle vesti di sua moglie Ida. E’ la storia del conduttore televisivo e maestro (morto nel 1997) diventato famoso con la trasmissione che dà il nome a questa fiction: un programma che ha portato ben un milione e mezzo di persone ad avere la licenza elementare quando l’analfabetismo era ancora molto diffuso. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale Manzi ha difficoltà a trovare lavoro e perciò accetta la cattedra in un carcere minorile. Piano piano conquista la fiducia dei detenuti e dà addirittura vita al primo giornalino mai nato in una prigione. Dopo un anno però Alberto riceve la proposta di diventare assistente di pedagogia all’Università e così abbandona i suoi ragazzi che lo ringraziano per tutto l’affetto. Nel frattempo incontra dopo due anni il suo più grande amore – Ida – e decidono di tornare insieme. Non solo. Lei resta anche incinta.
Dopo cinque anni troviamo Alberto sereno insieme a Ida e i loro tre figli: ora lui non lavora più all’Università, ma in una scuola elementare nella quale continua ad insegnare con i suoi metodi alternativi che non piacciono molto alla direttrice. Manzi non mette voti agli alunni e per questo viene sospeso. La preside allora – per sbarazzarsi di lui – decide di mandarlo a fare un provino per la Rai, visto che la Rete cerca un maestro che possa insegnare a leggere e scrivere in televisione. Manzi viene preso anche se inizialmente è criticato per la troppa indipendenza: nasce il programma Non è mai troppo tardi, che fin dalla prima puntata ha molto successo. Sono in molti che si presentano a scuola per conseguire la licenza elementare proprio grazie alle sue lezioni: “Siate sempre voi stessi, siate sempre padroni del vostro senso critico e niente potrà sottomettervi, mai nessuno potrà bloccarvi e distruggervi se non volete. Ricordate che se qualcuno o qualcosa vorrà distruggere la vostra libertà io sarò qui a lottare con voi. Voi siete parte di me e io di voi”, è la lettera scritta a tutti i suoi ex alunni.
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