Oggi – lunedì 17 febbraio – andrà in onda su Rai Uno il film tv La mia bella famiglia italiana, per la regia di Olaf Kreinsen (noto per avere firmato per la tv tedesca alcune serie di successo della fiction Il commissario Rex) con protagonista Alessandro Preziosi (nel cast anche Tanja Wedhorn e Karin Proia). E’ la storia di un’ingegnere – Paolo Sanseviero (Preziosi) – che dopo aver raggiunto il successo nel lavoro in Germania ritorna nella sua città Natale, in Italia. Tutto ha inizio da una telefonata: la madre sta morendo e quindi è costretto a tornare nel suo Paese. Con lui anche la moglie Martina, con la quale però sta attraversando un momento di crisi. Paolo ha lasciato l’Italia vent’anni prima, dopo la morte del padre, evento che ancora gli causa molti incubi. Quando la coppia arriva in Puglia (film tv girato tra Polignano a Mare, Crispiano e Santa Maria di Leuca) scopre in realtà che Angelina sta bene: Totò – il fratello minore – ha detto questa bugia per farlo tornare per aiutare la famiglia nella crisi economica che sta attraversando. La casa è già in vendita, ma serve ancora la sua firma.
In questo momento difficile Paolo si riavvicina a Martina e la vede sotto una nuova luce, mentre col fratello è più difficile. Tante cose da affrontare: la proprietà da salvare, la prima fidanzatina da tenere a distanza, la conoscenza di Gina che potrebbe essere sua figlia e i litigi con suo figlio Floria che si innamora proprio di quest’ultima. Dopo tanto tempo però riesce a scoprire una volta per tutte la verità sulla morte del padre: “Un personaggio abituato a vivere nelle regole e nel grigio di un Paese oramai suo e che ha rimosso le sue radici – ha dichiarato Preziosi al Messaggero – Ma, quando ritrova parenti, amici, ex fidanzate, si rimpossessa del suo passato. E, rientrato per cercare di rimediare alla crisi economica che ha fagocitato anche la sua famiglia d’origine, decide di restare per orgoglio. Non vuole essere l’uomo di passaggio che aggiusta le cose, ma un uomo che ricomincia tutto da quella Puglia ritrovata“.
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