E’ un momento d’oro, questo, per Anna Foglietta e la sua carriera d’attrice. Di fatica ne ha fatta parecchia nel corso degli anni, e adesso stanno arrivando i meritati e sospirati frutti. Il 10 febbraio la vedremo su Raiuno, protagonista del film tv L’oro di Scampia insieme a Beppe Fiorello; è nelle sale con il film di Paolo Genovese Tutta colpa di Freud e alla fine di febbraio comincerà a girare la nuova pellicola di Massimiliano Bruno, in cui sarà la protagonista femminile insieme a Claudio Bisio e Marco Giallini. La Foglietta sta conquistando il pubblico italiano con il suo talento e la sua grande energia, un’energia che è riuscita a sprigionare anche in ogni scena di Tutta colpa di Freud: lei interpreta Sara, la maggiore di tre sorelle (le altre due sono Vittoria Puccini alias Marta e Laura Adriani alias Emma), un’omosessuale che dopo l’ennesima delusione d’amore decide di passare dall’altra parte. Di diventare etero. O provarci, almeno.
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“Paolo – racconta l’attrice romana – mi ha cercata a febbraio dell’anno scorso quando questo film esisteva soltanto nella sua testa, mi ha detto che era intenzionato a scriverne la sceneggiatura pensando direttamente a me e ovviamente questa sua decisione mi ha fatto molto piacere“. Quando poi s’è ritrovata il copione fra le mani, “ho esultato dentro di me – continua la Foglietta – ho capito subito che si sarebbe trattato di un film importante e per quello che mi riguardava di un personaggio moderno e inedito nel panorama italiano e non solo“.
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La “sua” Sara “non è un’omosessuale ripiegata su se stessa” ma una donna forte, coraggiosa, che non abbassa mai lo sguardo e non si lascia abbattere dagli schiaffi della vita. “E’ sempre solare – sottolinea Anna con un sorriso – ma anche dissociata“. In senso positivo, naturalmente. Insomma, è un po’ matta ma dotata di grande cuore e notevole temperamento. “E’ capace e attento – dice la Foglietta del regista – una persona generosa e premurosa. E’ portatore sano di una simpatia e di una timidezza sconcertante, qualità che io apprezzo molto“. Attestati di stima anche per la Puccini; ne esalta sia la bellezza (“ha un viso perfetto, un bene che la natura le ha donato, ha un’aura speciale“) che la professionalità. Non si conoscevano prima di ritrovarsi accanto in questo film, ma c’è voluto ben poco per costruire un solido feeling. Quanto a Giallini, Anna parla con schiettezza pura e pulita: “Al di là dell’attore straordinario che tutti riconoscono in lui, è un uomo molto fragile e questa fragilità secondo me l’ha aiutato tanto a dare profondità e cuore al suo personaggio di padre“. Il padre delle ti tre fanciulle alle prese con l’Amore e le sue piccola, grandi pazzie…
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