A Valerio Mastandrea piacciono le sfide, questo ormai è chiaro. Gli piacciono le cose difficili, quelle particolari. Quelle che permettono di spostare un po’ più in là i limiti dell’arte. Della sua, almeno. Mastandrea sarà nelle sale cinematografiche dal prossimo 23 gennaio con La mia classe, film di Daniele Gaglianone che è stato costretto ad autodistribuirsi e in cui lui veste i panni di un insegnante di italiano in una classe di ragazzini stranieri: si affronta dunque un tema importante quanto delicato e spesso trascurato, ovvero l’immigrazione in Italia.
E poiché a Valerio piacciono le sfide, eccolo già in procinto di affrontarne un’altra: girerà l’adattamento cinematografico de La profezia dell’armadillo, celebre opera a fumetti di Michele Rech in arte Zerocalcare. E’ stato lo stesso fumettista a ufficializzare la notizia tramite il suo blog e proprio attraverso alcune vignette (guardate qua) il cui titolo la dice lunga: Una cosa complicata. Manco a dirlo.
La sceneggiatura è frutto dell’incontro fra la sua penna, quella di Zerocalcare, di Johnny Palomba e dello scrittore Oscar Glioti. Valerio sarà il regista e starà per tutto il tempo dietro la cinepresa: insomma, non farà parte del cast. Uscita nel 2011, La profezia dell’Armadillo è un’autobiografia dal sapore tragicomico in cui si racconta la vita di un ventenne con tutti i suoi rapporti sociali, le sua paure e le sue ossessioni, le geometrie sentimentali e i problemi di lavoro. Il libro è stato un successo, dunque sono alte le aspettative per il film. Ma ciò non sembra provocare in Mastandrea alcuna ansia da prestazione. Secondo le primissime indiscrezioni, la trasposizione comprenderà episodi inediti e ampliamenti del canovaccio originario.
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