La grande bellezza di Paolo Sorrentino continua la sua marcia lungo la strada del successo: è ufficialmente fra i cinque titoli che si contenderanno l’Oscar 2014 come Miglior film straniero. Ma anche Her di Spike Jonze continua la sua marcia verso il successo. Il protagonista è Joaquin Phoenix, del set fanno parte anche Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde e Scarlett Johansson (o più precisamente la sua voce); la pellicola già conquistato un Golden Globe – meritatissimo – per la Miglior sceneggiatura (che porta la firma del regista stesso) e ben cinque nomination agli Academy Awards: Miglior film, Miglior sceneggiatura originale, Migliori scenografie, Miglior colonna sonora originale (di William Butler e Owen Pallett) e Miglior canzone originale (The Moon Song, musica di Karen, testo di Karen e Spike Jonze). E proprio ieri, la Bim Distribuzione ha ufficializzato un’altra notizia: Her arriverà nelle sale italiane il 13 marzo 2014 e s’intitolerà Lei. La traduzione letterale, insomma.
OSCAR 2014: TUTTE LE CANDIDATURE
“Los Angeles, in un futuro non troppo lontano – si legge nella sinossi ufficiale – Theodore, un uomo solitario dal cuore spezzato che si guadagna da vivere scrivendo lettere ‘personali’ per gli altri, acquista un sistema informatico di nuova generazione progettato per soddisfare tutte le esigenze dell’utente. Il nome della voce del sistema operativo è Samantha, che si dimostra sensibile, profonda e divertente. Il rapporto di Theodore e Samantha crescerà e l’amicizia si trasformerà in amore ma…“. Ma il resto è tutto da scoprire, of course.
Una relazione senza dubbio sui generis, quella fra Theodore e Samantha, che ha permesso a Jonze di “creare una vicenda in grado – spiega lui stesso nelle note di regia – di affrontare le storie d’amore da ogni punto di vista“. Il protagonista è attratto dall’idea che la tecnologia possa soddisfare il suo bisogno di essere amato, capito, ascoltato, di conseguenza tende a credere che potrà rimanere se stesso giorno dopo giorno. Nonostante tutto. Mentre i rapporti di coppia in carne e ossa fanno emergere la necessità di modificarsi – almeno in parte – per costruire nuovi equilibri oltre l’individualità. “E’ molto importante – dice il regista – che sistemi operativi futuri possano avere la capacità di trattare adeguatamente il fruitore. Come hanno imparato anche i politici, non devi sempre parlare. Devi anche saper ascoltare“. Ma è pura utopia o un’idea sempre più vicina alla realtà?