Gli anni spezzati, Il giudice: arrivano i primi complimenti dal web

Ieri, martedì 14 gennaio, è andata in onda la seconda e ultima puntata del secondo appuntamento con la miniserie Gli anni spezzati, dedicata agli Anni di Piombo: Il giudice  racconta la storia di Mario Sossi, interpretato da Alessandro Preziosi. Un uomo che si trova a fronteggiare l’espansione del terrorismo negli anni Settanta per colpa delle Brigate Rosse. La fiction ha totalizzato 4.329.000 spettatori pari al 15.4 per cento di share: in salita rispetto alla prima parte (leggi il riassunto), ma sempre dietro Il peccato e la vergogna 2. Ci troviamo nel 1974 durante il processo della Brigata XXII ottobre che ha ucciso un uomo in maniera atroce. Sossi chiede che agli imputati venga dato l’ergastolo e l’ottiene. Per questo motivo il giudice viene rapito dalle Br che propongono alla polizia uno scambio: la sua vita per la liberazione dei loro compagni finiti in prigione. In caso contrario verrà ucciso. La moglie, Grazia (Stefania Rocca), non sa cosa fare e in un momento di disperazione scrive una lettera al Papa.

Il procuratore Francesco Coco (Ennio Fantastichini) non vuole cedere a questo ricatto e anche le autorità sono dello stesso parere. Il 18 maggio (trenta giorni dopo il sequestro di Sossi) i rapitori mandano un ultimatum: quarantotto ore di tempo per scarcerare i loro amici. Coco resta fermo sulle sue decisioni: accettare lo scambio significherebbe mettere a repentaglio la democrazia. Tre giorni dopo la Corte di Appello (alla quale Grazia aveva presentato un ricorso per la liberazione dei detenuti) concede la libertà provvisoria ai terroristi. Mario Sossi torna a casa. I medici riscontrano la frattura di due costole, così Coco coglie l’occasione per presentare un ricorso in Cassazione: i ragazzi restano in prigione. Il giudice pensa che questo fatto potrebbe mettere in serio pericolo la vita del procuratore. E’ così: quest’ultimo viene ucciso da un commando di tre terroristi l’8 giugno 1976.

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