E’ fra le attrici più amate e apprezzate del momento, mette d’accordo sia il pubblico che la critica. Ed è anche sempre più completa: reduce dai buoni risultati ottenuti con Stai lontana da me, film diretto da Alessio Maria Federici che la vede recitare al fianco di Enrico Brignano, Ambra Angiolini adesso arriva a teatro con il monologo La misteriosa scomparsa di W, scritto da Stefano Benni per la regia di Giorgio Gallione. Eppure, nonostante i risultati innegabili che colleziona anno dopo anno, l’ex ragazzina prodigio di Non è la Rai conserva ancora grandi fragilità. E’ lei stessa a parlarne dalle pagine del Corriere della Sera; fra le principali, c’è quella legata ai provini. Ambra non li sopporta.
“Per me – ammette – è terrificante fare provini. Se fossi un bambino a cui chiedi di disegnare il suo mostro, io disegnerei un provino: ho il problema di essere giudicata, mi mette davanti alla mia fragilità, al pensare di non essere all’altezza“. Per fortuna non si impappina, neanche negli istanti più difficili. Merito dei suoi trascorsi in tv: “La regola della televisione mi ha insegnato ad andare avanti, dritta alla meta, qualsiasi cosa accada“.
Dice (ma bisognerebbe sentire anche l’altra campana…) che il suo provino peggiore è stato quello con Bellocchio: “Fui pessima, ero terrorizzata. Ci sono volte che torno a casa senza averlo fatto o in lacrime, vorrei essere più robot ma non ci riesco“. Fa l’attrice, Ambra. Ma si sente tale, visto che nel suo curriculum ci sono tante altre esperienze nell’ambito dello spettacolo, compresa l’incisione di dischi? “Mi piace pensare – è la sua risposta – di essere una fantasista. Tutte le cose che mi sono immaginata, sono accadute. Il mio modo di lavorare ha tanto a che fare con quello dei bambini che si svegliano una mattina e dicono: vorrei tanto fare il medico! Poi vuoi per studio, vuoi per fortuna, succede che lo diventi, ma devi essere un soldato per mantenere il regalo che hai appena ricevuto“. Saggia ragazza.