Il mondo della cultura e dello spettacolo italiano è in lutto. E poco importa se Arnoldo Foà aveva ben 98 anni, dunque alle spalle una vita lunga e intensa: la sua scomparsa, avvenuta ieri 11 gennaio a Roma (era ricoverato all’ospedale San Filippo Neri dopo un’improvvisa crisi respiratoria), è comunque un duro colpo. Fra i primi a esprimere cordoglio, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Foà era un grande interprete della poesia e del teatro, animato da straordinaria passione civile e capace di trasmettere emozioni e ideali al pubblico più vasto“. Poesia e teatro, sì. Ma anche cinema e televisione. Recitazione, regia, doppiaggio. Scultura e pittura: un vero e proprio vulcano creativo. In perenne movimento. “Desidero rendere omaggio alla sua lunga fatica – ha aggiunto Napolitano – al suo forte senso di attaccamento ai valori democratici e ricordare commosso le molteplici occasioni di incontro e di profonda sintonia che mi hanno legato a lui“.
Nato a Ferrara il 24 gennaio il 24 gennaio 1916, Foa era di origine ebraica e utilizzò un falso nome per resistere alle leggi razziali e poter lavorare ugualmente. Fuggito dalla Capitale, raggiunse Napoli e diventò capo annunciatore e autore per la Radio alleata PWB, curando anche i notiziari. Dal 1945 in poi, finalmente libero dalle persecuzioni, si dedicò alla recitazione: prima in teatro, con tutti i più grandi, e poi anche al cinema e in tv. Foà ha interpretato oltre cento film fra cui Il testimone, Totò sceicco, Il processo, Cento giorno a Palermo, La febbre.
Ha anche prestato la sua voce a centinaia di colleghi e personaggi (basti citare il suo Anthony Quinn de La Strada di Federico Fellini) e si è mirabilmente cimentato nelle letture di molti capolavori della letteratura nostrana. Nel 1994, per protesta contro il fisco e contro il governo del nostro stesso Paese, si è ritirato alle Seychelles con l’intenzione di fare la vita del pensionato. Ma non è durata molto: ha fatto ritorno dopo qualche anno, anche per sposare (ed è stato il suo quarto matrimonio) con Annamaria Procaccini. Lui quasi novantenne, lei poco più che quarantenne.
I funerali laici si terranno lunedì 13 gennaio in Campidoglio.
Foto by Kikapress