Aveva soltanto sedici anni, Lorella De Luca, quando divenne una star. Grazie al fiuto di Dino Risi, che la scelse per vestire i panni di Marisa nella pellicola cult Poveri ma belli: gli italiani furono conquistati da lei e dagli altri ragazzi del cast; da quei personaggi sfortunati ma di buon cuore, protagonisti di un’Italia del dopoguerra raccontata con realismo ma anche tanta allegria. Un’Italia che si rimetteva in piedi dopo la guerra, affamata di vita e di riscatto. Di piaceri e poesia. Poi arrivarono gli altri capitoli, Belle ma povere (1957) e Poveri milionari (1959), e Lorella – nata a Firenze il 17 settembre del 1940 – continuò a farsi apprezzare per il suo talento e il suo fascino acqua e sapone.
Ha esordito nel 1955 con un altro mostro sacro del cinema italiano: Federico Fellini. Lorella recitò ne Il bidone e l’anno successivo – appunto – arrivò la chiamata di Risi. Nel 1957 fu arruolata per Padri e figli di Mario Monicelli. Nell’arco di tre anni realizzò ben 23 pellicole, da Domenica è sempre domenica di Camillo Mastrocinque a Primo amore di Mario Camerini e L’ultima violenza di Raffaello Matarazzo. Nel 1958 fece un’incursione in tv come valletta del Musichiere di Mario Riva, la più seguita trasmissione Rai del periodo, ma poi tornò al grande schermo.
Risale al 1965 la sua collaborazione artistica con il regista Duccio Tessari, con cui ha girato dieci fim (fra cui Una pistola per Ringo con Giuliano Gemma, Il ritorno di Ringo, Kiss Kiss Bang Bang, Una farfalla con le ali insanguinate, Safari Express, L’alba dei falsi dei). Dopo essere rimasta lontana dal set per diversi anni, la De Luca tornò nel 1993 con Bonus Malus di Vito Zagarrio, del cui cast fanno parte anche Claudio Bisio, Leonardo Pieraccioni e Massimo Ceccherini. E’ stato il suo ultimo film: nel 1994 fu costretta a lasciare definitivamente il suo lavoro a causa di una brutta malattia. Nello stesso anno si è spento il suo adorato Tessari.
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