Ieri, martedì 7 gennaio, è andata in onda la prima puntata della miniserie Gli anni spezzati, dedicata agli Anni di Piombo: Il commissario (oggi, mercoledì 8 andrà in onda la seconda e ultima parte) racconta la storia di Luigi Calabresi, personaggio realmente esistito e interpretato da Emilio Solfrizzi. Un uomo lasciato solo dallo Stato, dalla stampa e dalle istituzioni. Si parla dell’attentato avvenuto a Piazza Fontana – nel centro di Milano – il 12 dicembre 1969, nel corso del quale morirono diciassette persone e ne uscirono ferite altre ottantotto. Mentre gli ascolti premiano la fiction (5.141.000 spettatori e uno share del 18,66 per cento), al contrario il web lo stronca. Su Twitter l’hashtag #GliAnniSpezzati è ancora in top ten, ma non per lodare la sceneggiatura, visto che gli utenti la ritengono scadente: “Non racconta la realtà“, “Chiunque sia mai stato in una manifestazione, ride di questa mascherata“, “Inutile sul fronte della testimonianza storica #soldibuttati“, “Godetevi il film di fantascienza #GliAnniSpezzati. Poi però ricordatevi che andò diversamente“, “#Pinelli interpretato da Paolo Calabresi è stato ammazzato per la seconda volta“, “Chi ha fatto #gliannispezzati meriterebbe le gambe spezzate, dal regista all’ ultima delle comparse”, “Un bimbo delle elementari sarebbe stato più preciso nel raccontare quegli anni, storicamente parlando”.
Peggio di così non poteva andare. Ma cos’è successo nella prima puntata? Ci troviamo nel 1969 e un giovane militare romano, Claudio Boccia (Emanuele Bosi), viene assegnato alla caserma Cadorna di Milano. Il vice commissario dell’Ufficio politico della Questura, Luigi Calabresi (Emilio Solfrizzi), nota subito la sua intraprendenza e lo fa entrare nella sua squadra. Il commissario lo manda sotto copertura in un locale notturno frequentato da anarchici e così la polizia riesce a catturare gli autori di alcuni attentati. Il clima però è incandescente e durante una manifestazione perde la vita un giovane poliziotto, Antonio Annarumma (Antonio Folletto). Il 12 dicembre il Paese vive un evento drammatico che passerà alla storia: una bomba esplode dentro la Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana. E’ una strage. Le indagini si concentrano su Pietro Valpreda, iscritto al circolo anarchico Ponte della Ghisolfa, di cui è a capo Giuseppe Pinelli (Paolo Calabresi). L’uomo viene sottoposto ad un estenuante interrogatorio che dura tre giorni, ma alla fine precipita dalla finestra dell’ufficio di Calabresi mentre il commissario non c’è.
Foto by Facebook
Abbiamo intervistato Marta Zoe Poretti, critica cinematografica, che ci ha regalato un ampio spettro del…
Heath Ledger è morto esattamente come oggi 18 anni fa, proprio per questo sui social…
Roberto Ricci ha scritto Cinema Assassino per Le Mezzelane, abbiamo avuto il piacere di intervistarlo…
Il mondo dell'horror invade l'animazione e prende a soggetto personaggi che hanno fatto la storia.…
Perfect Days è una perfetta parabola della vita in pieno stile Wim Wenders che stupisce…
L'associazione culturale Visioni_47 lancia tre nuovi corsi di cinema per raccontarci questo mondo. Gli argomenti…