E’ uno dei film più attesi del 2014 con sette nomination ai Golden Globe: 12 anni schiavo (guarda il trailer) uscirà in Italia il prossimo 20 febbraio (mentre negli Stati Uniti è già stato distribuito il 18 ottobre). Il protagonista è Solom Norhup (interpretato da Chiwetel Ejiofor), talentuoso violinista di colore che nel 1841 venne rapito a New York, privato dei documenti e portato in una piantagione di cotone in Louisiana. La pellicola vanta un cast stellare Michael Fassbender, Brad Pitt (anche produttore del lungometraggio), Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Paul Giamatti, Sarah Paulson e tanti altri. E come nasce la polemica tra Italia e America? I poster italiani che pubblicizzano la pellicola ritraggono solo Pitt e Fassbender, quindi uomini bianchi, invece del protagonista reale che è Ejiofor, un uomo di colore.
In realtà nulla a che vedere con il razzismo (tema principale del film tra l’altro): si tratta solo di logiche di marketing. I due attori americani sono sicuramente più famosi (almeno nel nostro Paese) di Chiwetel e così per invogliare il pubblico la BIM Distribuzione ha preferito mettere i loro volti. La polemica dei poster solo per bianchi nasce però oltreoceano: BuzzFeed (attraverso una segnalazione di un utente Tumblr) ha lanciato il sasso e altre testate di rilievo come Huffington Post e The Wire hanno subito colto la palla al balzo. “In Italia promuovono attori bianchi, ignorando la star nera“, urlano a gran voce in America. Secondo loro nessuno così capirà il grande lavoro di Ejiofor guardando i poster italiani esposti nei cinema. E pensare che oltreoceano ha ricevuto molti riconoscimenti come anche la candidatura come Miglior attore in un film drammatico. Cosa risponderanno i nostri connazionali a questa terribile gaffe-non voluta?
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