Questo è un mese importante per Paolo Ruffini. Giovedì 21 arriva nelle sale, distribuito da Medusa, Fuga di cervelli. Ovvero la pellicola che segna il suo esordio dietro la macchina da presa. E’ il remake del film spagnolo – campione d’incassi – Fuga de Cerebros e Ruffini fa anche parte del cast insieme a Biagio Izzo, Giulia Ottonello, Rosalia Porcaro, Marco Messeri, Michela Andreozzi, Gaia Messerklinger e Niccolo’ Senni.
E’ la realizzazione di un sogno, Ruffini lo mette nero su bianco nelle note di regia: “una quindicina di anni fa lavoravo come animatore turistico e come tanti provinciali innamorati del cinema arrivati a Roma avrei voluto frequentare i prestigiosi corsi del Centro sperimentale di cinematografia, ma per paura di essere bocciato alle rigide selezioni mi iscrissi ad una scuola privata che si rivelò poi non particolarmente valida“. Allora lui decise di fare un altro tipo di investimento, cominciando a divorare titoli su titoli nelle sale romane: “una vera e propria full immersion che iniziava al mattino con le proiezioni del cinema Barberini e proseguiva fino a quelle dell’ultimo spettacolo all’Atlantic, sulla via Tuscolana“.
Nonostante questo considerevole bagaglio, giunto alla prova del 9 è stato assalito da qualche comprensibile timore; dunque ringrazia pubblicamente Guido Chiesa, aiuto prezioso soprattutto per quanto riguarda “gli aspetti tecnici delle riprese” e a cui ha affidato il ruolo di delegato di produzione: “ha costruito con me il piano delle inquadrature, mettendomi a disposizione tutti gli strumenti per affrontare adeguatamente il set“. Per quanto riguarda il training degli attori, invece, Paolo ha percorso una strada piuttosto insolita “chiedendo alla produzione che i ragazzi potessero trascorrere con me due/tre settimane a Milano prima delle riprese“. I giorni trascorsi tutti insieme hanno fatto da collante e contribuito e creare un autentico spirito di gruppo che è andato ben oltre lo studio del copione: “abbiamo imparato a conoscerci meglio e legare fra di noi creando giochi di gruppo quando ci ritrovavamo insieme a cena“.
E poi c’è la dedica, anch’essa speciale. Fuga di cervelli è per i “perdenti”, per “i nerd che sognano di stare con la bella del primo banco ma pensano di non poterci riuscire mai“; tutti quei ragazzi italiani che non riescono ad accettare completamente la propria sensibilità e anzi finiscono per vergognarsene, che si rifugiano nel gruppo e nascondono ogni fragilità. Il protagonista del film, Emilio, “è un po’quel tipo – continua Ruffini – di apparente”sfigato’: lo dice bene la canzone di Max Pezzali che accompagna il nostro film (e dà il titolo ad un video molto cliccato su Youtube): è un ragazzo inadeguato rispetto a certi altri più ‘fighi’ e più sicuri di sé, se tu quella sicurezza non ce l’hai ovviamente ti ritrovi alle prese con le tue belle difficoltà“. Ci teneva, Paolo, ad affrontare questa tematica. Raccontando così l’amicizia giovanile. E l’auspicio, naturalmente, è che siano prima di tutto i diretti interessati ad apprezzare…
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