Ha fatto discutere a Cannes, conquistando la Palma d’oro, e continua a fare discutere: il destino de La Vita di Adele non si cambia e prosegue sulla strada iniziale. La sua è una vita strana, piena di contraddizioni dentro e fuori. Il debutto in Italia, però, non è andato affatto male: il film di Abdel Kechiche, che dura quasi tre ore ed è stato proiettato soltanto su 130 schermi, ha incassato 458.093 euro in 72 ore. E’ come se il popolo tricolore fosse combattuto fra il desiderio di vederlo e uno scetticismo che spingerebbe a bypassare. Chi non è andato, comunque segue le sue sorti con curiosità; fra chi invece è andato, si registrano reazioni completamente opposte. E i social network, ovvero Facebookm e Twitter, in questo caso diventano più che mai una cartina al tornasole.
LA VITA DI ADELE: GUARDA IL TRAILER
“Aumentate le sale!“, “L’ho visto proprio giovedì, un capolavoro su tutti i fronti…“, “lo rivedrei altre 20 volte!“, “Adele ha uno sguardo che parla, è come se riuscisse a recitare anche con gli occhi, le attrici sono state bravissime“, “Per me è stata una scoperta!“, “Noi l’abbiamo visto. Straordinario, unico, meraviglioso“, “è bello perché non è un film… è reale… è reale persino come adele mangia, con la bocca aperta mentre parla…”: ecco, sono soltanto alcuni dei commenti lasciati da chi ha promosso la pellicola con lode. Ma il partito dei detrattori è altrettanto energico: “attenti, il film dura tre ore e passa e fa cagare, se avete un libro anche solo decente optate per quello“, “imbarazzante“, “direi vecchio, già visto, senza nessun guizzo…“, “tema interessante ma affrontato in modo scontato“, “assurdo che abbia vinto la Palma d’oro”, “tutte quelle polemiche sono finte, create soltanto per fare pubblicità… Altrimenti non l’avrebbe visto nessuno!“. Vincono i sostenitori oppure i detrattori? Botteghino a parte, la sensazione – ma fare i calcoli precisi è impresa pressoché ardua – è che la maggioranza numerica sia incarnata dai primi. E la critica cosa ne pensa?
Quella estera ha espresso pareri tutto sommato positivi; anche quella nostrana ha posato sul film uno sguardo benevolo, sia pur senza spargere incensi. E il divieto ai minori di 14 anni, a ben guardare, ci sta tutto: le scene di sesso non hanno alcuna morbosità, questo bisogna dirlo, tuttavia sono assai esplicite e anche lunghe. Ogni cosa a suo tempo…
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