Il 14 novembre uscirà in Italia il biopic su Steve Jobs interpretato da Ashton Kutcher. Non è mai facile interpretare un personaggio realmente esistito, ma Kutcher ha voluto accettare questa sfida. Jobs è stato un uomo dalla forte personalità e capace di lasciare un segno nella storia. E’ morto di cancro a soli 56 anni il 5 ottobre 2011. Il film racconta la giovinezza hippie dell’uomo, il suo successo, l’uscita dalla Apple e il suo ritorno nella società. Un viaggio lungo trent’anni reso possibile grazie a numerosi documenti ed interviste rilasciate dai suoi più stretti collaboratori. Nel cast ci sono anche Josh Gad che interpreta l’amico e collega Steve Wozniak, Ahna O’Reilly che veste i panni dell’ex ragazza Chris-Ann Brennan e Matthew Modine che darà il volto al ceo John Sculley.
Però sono state numerose le critiche piovute addosso al protagonista. Ashton Kutcher non ha convinto proprio nessuno. La stampa americana lo ha definito un prodotto scadente anche per gli standard televisivi e anche la critica lo ha stroncato: “Steve Jobs sarebbe andato su tutte le furie se avesse visto che il film sulla sua vita ha lo stesso sex appeal di una presentazione in Power Point“, ha scritto il New York Times. Eppure l’attore ha lavorato molto per costruire al meglio il suo Steve Jobs e si è immedesimato così bene nella parte tanto da prendere anche le abitudini alimentari del colosso della Apple e per questo è finito in ospedale.
“Ho studiato i suoi atteggiamenti, i tic, il suo essere anche uno showman quando saliva sul palcoscenico per presentare i nuovi prodotti. Jobs era un venditore straordinario: più che genio tecnologico era genio della pubblicità“, ha dichiarato Kutcher. Staremo a vedere come lo accoglierà il pubblico italiano.