Baciamo le mani Palermo-New York 1958: ieri, 27 settembre, in prima serata su Canale 5 è andata in onda la sesta puntata, totalizzando 4.970.000 telespettatori per uno share del 19.45 per cento. Don Gillo (Burt Young) ha intenzione di rapire Felicita Vitaliano (Martina Pinta) con l’aiuto di Giuliano (Valerio Morigi) e Raffaele (Domenico Balsamo); sua figlia Mariarosa (Daniela Marra) cerca di avvisare la ragazza, ma senza successo. Felicita, dunque, si trova davanti gli uomini di Don Gillo compreso Vito (Massimiliano Morra).
Quest’ultimo, naturalmente, è ancora molto innamorato e vuole salvarla per fuggire con lei. Quando Raffaele tenta di violentarla, Vito impugna una pistola e lo ricatta; il figlio di Don Gillo, però, riesce a prendere l’arma. In preda al terrore, Felicita interviene e spara a Raffaele, ferendolo gravemente. Poi scappa con Vito, ma ormai entrambi sanno di essere in gravissimo pericolo. I due si nascondono nel bordello gestito dalla zia di Vito e progettano di lasciare New York.
Raffaele muore, proprio pochi istanti prima che Agnese (Virna Lisi) si rechi da Don Gillo per chiedergli di non vendicarsi di sua figlia. Quando vede quel corpo senza vita, Agnese si sente morire a sua volta. Don Gillo le giura la più tremenda delle vendette. Ida/Gabriella (Sabrina Ferilli) intanto è sempre più unita a tutti i Vitaliano e anche alla stessa Agnese, che le chiede di restare con loro. Le due donne, però, intendono combattere in modi drasticamente diversi la guerra ormai aperta con Don Gillo e Giuliano: Agnese tira fuori le armi nascoste in casa ed è decisa a risolvere le cose in forma “privata”; Ida crede sia necessario chiedere protezione alla polizia. Poi scopre – ed è una doccia fredda – che anche gli agenti sono corrotti ma non demorde: “Little Italy deve ribellarsi“, è la sua convinzione.
Intanto Vito chiama Mariarosa per chiederle dei soldi al fine di andar via con Felicita, ma la telefonata viene ascoltata da Giuliano; nel luogo dell’incontro, dunque, si presentano anche gli uomini di Don Gillo. C’è uno scontro, durante il quale Vito viene ucciso con un colpo di pistola in fronte. Il fiume di sangue pare destinato a non arrestarsi: il boss vuole che siano uccisi i due figli maschi di Agnese. Ruggero è il primo a essere preso di mira, ma riesce a salvarsi nascondendosi dietro un’auto.
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