Il 7 novembre 2013 sarà un giorno importante per Luca Barbareschi: Something good, il nuovo film che lo vede in azione sia come regista che come protagonista, uscirà nelle sale e farà anche da preapertura al Festival Internazionale del Cinema di Roma. Invece il 18 aprirà a Hong Kong la settimana dedicata al cinema italiano, mentre l’11 ottobre sarà proiettato al Festival del Cinema di Honolulu. La vita di questa pellicola, insomma, si preannuncia intensa. E, a dirla tutta, fa discutere già da un po’.
E’ girata in inglese, ambientata principalmente a Hong Kong. E’ liberamente tratta dal romanzo di Massimo Carlotto e Francesco Abate Mi fido di te (Einaudi 2007). Racconta di una giovane dona cinese il cui unico bambino muore a causa di un alimento adulterato e di un uomo occidentale privo di scrupoli che vive dall’altra parte del mondo e lavora per una multinazionale che ha sede a Hong Kong. Multinazionale dedita, fra l’altro, al traffico di cibo contraffatto. Per evitare l’arresto da parte delle autorità italiane e cinesi, Matteo – questo il suo nome – fugge dall’Italia riuscendo a salvare dal sequestro un prezioso carico di alimenti adulterati del gruppo Feng. Poche settimane dopo viene nominato responsabile del traffico internazionale di alimenti, iniziando così la scalata al successo. Ma accade qualcosa che non aveva messo in conto…
Si tratta dunque di un thriller poliziesco, accanto allo stesso Barbareschi recita Zhang Jingchu. E’ una produzione internazionale e di certo affronta un tema importante. Mira a sensibilizzare: sapevate, per esempio, che l’olio viene sofisticato con l’aggiunta di oli di semi vari scadenti o completamente contraffatto utilizzando oli di semi vari colorati con clorofilla o betacarotene?
Ma perché, allora, questo film ha acceso polemiche? Perché Rai Cinema (che lo produce insieme alla Casanova Multimedia di Barbareschi) c’ha investito 2 milioni e 450 mila euro, fra acquisto quota diritti televisivi e per altre piattaforme, cui si aggiungono altri 500mila euro di contributi provenienti dal Ministero ai Beni culturali. Cifre che a molti sono apparse decisamente eccessive, soprattutto considerando che arrivano dallo Stato (sia pur tramite due diverse vie) e facendo il paragone con altri film.
In ogni caso, la curiosità non manca. E il Corriere della Sera ha pubblicato il trailer in esclusiva, eccolo:
Foto by Facebook