E’ arrivata sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia (qua il programma ufficiale) insieme a Jesse Eisenberg e pareva un angelo sceso in terra. Volto di porcellana e capelli biondissima, Dakota Fanning ha catalizzato l’attenzione e mandato in visibilio un fiume di adolescenti che fremevano per vederla anche solo per pochi secondi. L’ex protagonista di Twilight: New Moon è l’interprete principale, insieme a Eisenberg e a Peter Sarsgaard, di Night Moves, film diretto da Kelly Reichardt sull’ecoterrorismo.
E diciamolo: la pellicola in questione, al contrario di Dakota, non ha ricevuto un’accoglienza particolarmente calorosa. A molti è apparsa fredda, lenta, a tratti noiosa e poco coinvolgente. Il tema, però, scotta: i terroristi ecologici, ovvero quelle persone che in nome della tutela dell’ambiente arrivano ai limiti della legalità. I tre personaggi di Night Moves vogliono far esplodere una diga per protesta e, man mano che la trama si snoda, emergono anche i conflitti interiori di ciascuno di loro. Diventa chiaro come il sogno di salvare la Terra, soprattutto con questi “metodi”, è un’utopia mista a follia.
“Il mio – ha detto la Richardt – è un thriller sull’ambiguità dell’essere umano. Non è affatto un manuale sul terrorismo. Basta andare su internet per trovare tutte le informazioni su come mettere in atto un’azione del genere. Non siamo noi che celebriamo le glorie del terrorismo ambientale“.
Dakota veste i panni di Dena, giovane borghese che lascia il suo mondo di privilegi per dedicarsi alla causa ambientalista: “Non sapevo molto su questa tematica – ammette – né su questi ambientalisti estremi. Ma non ho voluto approfondire troppo, proprio come fa il mio personaggio. Dena è giovane, ingenua, che partecipa a un gesto molto più grande di lei, senza averne compreso appieno i tragici rischi e le conseguenze“. Poi sottolinea: “Nella vita vera non farei mai un gesto del genere“.
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