La 70esima Mostra del Cinema di Venezia è entrata nel vivo da qualche ora e il presidente della giuria, Bernardo Bertolucci, ha subito dato un contributo degno di nota. Lanciato una provocazione… degna di lui. Sorriso bonario, sguardo mobile e vivace, il Maestro ha espresso un augurio che è anche desiderio condiviso ma sempre (o forse mai) manifestato con eguale chiarezza: “Spero in un Leone d’Oro che sorprenda tutti, me e gli altri giurati. Spero che le sorprese che ci riserverà la Mostra quest’anno siano al di là di qualsiasi mia speranza” (Adnkronos).
Da oggi, 29 agosto, Bertolucci sarà impegnato nella visione dei 20 titoli in gara (qua il programma ufficiale) insieme agli altri giurati Andrea Arnold, Renato Berta, Carrie Fisher, Martina Gedeck, Jiang Wen, Pablo Larrai’n, Virginie Ledoyen e Ryuichi Sakamoto: “I premi sono molti – è stato il suo commento – e anzi mi sono arrabbiato con Barbera (Alberto, il Direttore dell’evento, ndr) perché mi aveva promesso 18 titoli, così da poterne vedere due al giorno, e invece poi sono diventati 20 e quindi per tre giorni ne dovremo vedere tre e non so quale freschezza negli occhi affronteremo il terzo“.
“L’ho già fatto – ha aggiunto prima di farsi una bella risata – e so che è una faticaccia, quindi non volevo. Poi in primavera Barbera mi ha scritto una lunga e accorata lettera che mi ha fatto capitolare. Mi ha messo di fronte alle mie responsabilità nei confronti del cinema e dei giovani cineasti. Chissà, forse alla fine del festival tornerò a Roma e la brucerò quella lettera“.
E a proposito di Barbera, “inviterei – ha dichiarato pochi giorni fa nel corso di un’intervista – a venire alla Mostra con la voglia di farsi coinvolgere, di stupirsi e di farsi stupire“. Insomma: la comunione di intenti con Bertolucci non manca, almeno sulla carta. Staremo a vedere.
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