Il cinema italiano può tirare un sospiro di sollievo: nell’ambito del Decreto per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo appena approvato dal Consiglio dei Ministri, è stato rinnovato il tax credit e dunque saranno garantiti 90 milioni di euro.
Il credito d’imposta permette di compensare debiti fiscali (Ires, Irap, Irpef, Iva, contributi previdenziali e assicurativi) con il credito maturato in seguito di un investimento nel settore cinematografico; possono usufruirne le imprese di produzione e distribuzione cinematografica, gli esercenti cinematografici, le imprese di produzione esecutiva e post-produzione (industrie tecniche), nonché le imprese non appartenenti al settore cineaudiovisivo associate in partecipazione agli utili di un film dal produttore di quest’ultimo. Il rinnovo, dunque, è una notevole boccata di ossigeno.
L’annuncio arrivo dal ministro per i Beni Culturali Massimo Bray: “Siamo convinti – dice – che nel cinema ci sia una parte importante del patrimonio e della memoria del nostro Paese e per questo abbiamo garantito l’intera cifra per il ‘tax credit’ in modo da stabilizzarlo nei prossimi anni“. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Consiglio Enrico Letta: “Dobbiamo far sì che il Paese continui a attrarre produzioni cinematografica, un caso di successo importante“. Al raggiungimento di questo bel risultato, senz’altro, ha contribuito la recente mobilitazione di tutte le categorie del settore, dai produttori agli attori, dai registi agli autori.
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