Questa è una gran bella notizia per chi ama il cinema di Stanley Kubrick. Una di quelle occasioni da prendere al volo, senza nemmeno fermarsi a pensare perché non serve. Fear and Desire, l’esordio del celebre regista ancora inedito in Italia, approderà in 90 sale italiane (l’elenco è reperibile sul sito www.kubrickalcinema.it) e ci resterà tre giorni: il 29, 30 e 31 luglio.
La pellicola è stata restaurata dalla Library of Congress di Washington, il merito del suo arrivo nel Bel Paese va alla Minerva Pictures e a QMI. Uscì per la prima volta in America nel lontano 1953, Kubrick era da poco passato al documentario (dopo aver lavorato come fotografo e fotoreporter) ma già sono evidenti i tratti distintivi del suo stile. La vicenda si basa su quattro soldati impegnati in una guerra non bene identificata, che finiscono per ritrovarsi dietro le linee avversarie circondati da uomini con il loro stesso volto. Impossibile non notare quei fili che poi avrebbero portato a opere del calibro di Orizzonti di Gloria, Full Metal Jacket, Barry Lindon.
E’ un low budget artigianale, fu girato con circa cinquantamila dollari e con una troupe piuttosto scarna. La location, le montagne di San Gabriel in California. Kubrick partecipò personalmente a ogni fase della realizzazione, svolgendo dunque più ruoli; il suo autore, però, non gradì il risultato finale e ritirò tutte le copie distribuite. D’altra parte, lo stesso Kubrick non fu soddisfatto: sapeva di poter fare molto, molto di più.
Eppure è una pellicola da vedere. Un pezzo di storia, l’esemplificazione di talento e virtuosismo. Dura soltanto 62 minuti, nel cast c’è anche un Paul Mazursky alle prime armi. Il racconto della guerra immaginaria è in bilico fra visionario e realtà, i messaggi fra le righe sono forti e chiari: è un invito a riflettere sulla violenza, sull’urgenza del riscatto sociale, sulla fatica della sopravvivenza. Era giovane, Kubrick, ma già geniale. E già capace di veicolare la sua imponente personalità nella direzione giusta.