Claudia Zanella sembra un angelo: bionda, grandi occhi azzurri, sorriso dolce, fisico esile. Un angelo da non sottovalutare, però. Un angelo grintoso, con le idee chiare e una perenne curiosità nei confronti del mondo. Impossibile che passi inosservata, Claudia. Quando aveva nove anni, un agente di cinema l’ha vista a scuola e ha proposto ai suoi genitori di farle muovere i primi passi nella pubblicità. Mamma e papà hanno pronunciato un solido “no”. L’agente, però, non ha mollato: ha formulato la richiesta ancora e ancora, per due anni di fila. Alla fine c’è riuscito e Claudia ha iniziato a fare la modella e girare spot: “Mi divertivo, per me erano momenti ludici, sempre piacevoli. Poi, pian piano, è diventata una professione. Ma i miei genitori me la facevano vivere anche come una sorta di premio: prima di tutto dovevo studiare e, se andavo bene, poteva dedicarmi anche a quest’altra attività. Era un po’ difficile, non lo nascondo”.
Dopo il diploma, la decisione di trasferirsi a Milano. Sfilate, foto, le cose andavano bene. Talmente bene che sono arrivate proposte di contratti all’estero. Ed è stato a quel punto che Claudia ha capito di non essere sulla strada giusta: “Fino a quando si è trattato di sfilare, di essere truccata, pettinata, ok… Però quel bivio, l’idea di andare all’estero per fare la modella… No, ho lasciato perdere“. Ed ecco che ha cominciato a farsi largo la vera passione: recitare. “Avevo fatto un corso di teatro durante il liceo, quindi ho tentato l’accesso all’Accademia di Arte drammatica e alle altre scuole specializzate. Mi hanno presa al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma“.
Alla fine del terzo anno è arrivata una prova importante.
Esatto. Ilaria Cirino stava girando la trasposizione cinematografica di Briciole, romanzo di Alessandra Arachi la cui protagonista è una giovane anoressica. Un tema forte e delicatissimo. Essere attore significa anche questo: arrivare a tante persone, diffondere messaggi importanti. Devi farlo bene, è una responsabilità. Per me è stata un’esperienza splendida ma anche massacrante. Sono giù magra per natura, ma ho dovuto perdere dieci chili. Sono andata da un’analista per capire bene questa malattia, ho parlato con ragazze tormentate da questo incubo. Allo stesso tempo, sono entrata nel mondo del lavoro da un ingresso privilegiato: esordire con un ruolo principale è una fortuna. Una cosa rara.
Poi è iniziato l’iter dei provini…
Sì. E sono arrivate altre belle occasioni. L’anno dopo Briciole, Gabriele Salvatores mi ha affidato il ruolo di Ada, una delle protagoniste di Quo vadis, baby?: è stata una delle mie soddisfazioni più grandi. E poi altri film che ho amato molto, fra cui Il giorno + bello di Massimo Cappelli, Manuale d’amore 2, Amore che vieni, amore che vai di Daniele Costantini. Ruoli diversi, per me tutti interessanti. L’ultimo in ordine di tempo è stato Pazze di me di Fausto Brizzi.
Hai mai rifiutato qualche parte?
Sì, soprattutto all’inizio. Poi imparano a conoscerti, in un certo senso, e sanno cosa rifiuteresti quindi nemmeno te lo propongono. Vedi, non mi interessano i ruoli che non mi rispecchiano. Non mi interessa fare la bella statuina o avere parti che non mi permettano di esprimermi in un certo modo. Amo le commedie, le pellicole sociali, i film drammatici, posso cambiare genere senza alcun problema. Ma, per esempio, non ho mai fatto cose “volgari”, credo che nemmeno ci riuscirei.
Lavoreresti senza compenso?
L’ho già fatto, in realtà. Con Una domenica notte, opera prima di Giuseppe Marco Albano. Non sono stata quasi pagata e non me n’è importato nulla. Preferisco mille volte fare queste cose che accettare proposte poco aderenti al mio modo di essere.
E poi la tua giornata è fatta di tante altre cose…
Vero! Sono volontaria in un canile, tanto per cominciare. Ci vado spesso, ogni volta vivo momenti unici. Si impara tanto, si capiscono tante cose.
Studi per diventare naturopata.
Sì, io sono laureata in Lettere e Filosofia e adesso studio per diventare naturopata: sono alla fine del primo anno. Per molto tempo ho letto libri da sola, per mia conoscenza personale. Poi ho deciso di seguire un percorso più ricco e definito. Per il momento lo faccio per me e per la mia famiglia, credo sia importante conoscere le cure alternative. In futuro potrebbe diventare una professione, chissà. Per esempio non mi dispiacerebbe condurre un programma ad hoc (sorride, ndr) sulla naturopatia, appunto, oppure sugli animali.
Gli animali hanno un ruolo fondamentale nella tua vita…
Non è stato sempre così. E’ cominciato tutto quattro anni fa, quando ho preso per la prima volta fra le braccia Lana, il mio labrador femmina. Il più grande amore della mia vita. Perché me l’ha cambiata, lei, la vita. Da quel giorno ho deciso che non avrei più mangiato carne di animali.
E sei diventata vegana.
In realtà mi ero già avvicinata alla macrobiotica per motivi di salute; poi sì, sono diventata vegana.
Ne parli molto tramite la tua pagina Facebook.
Sì, e a volte passo intere giornate a rispondere a chi mi chiede consigli, dritte, pareri. Per me è un po’ come una missione, mi sembra di dare una mano nel salvare gli animali e, allo stesso tempo, far star meglio gli altri.
Il tuo compagno è il regista Fausto Brizzi: si è lasciato coinvolgere in questo tuo universo fatto di animali e ricette vegan?
Decisamente! All’inizio aveva un po’ timore dei cani perché, quand’era piccola, sua madre è stata morsa. Poi ha superato pian piano questa paura e adesso anche lui è innamorato pazzo di Lana. Quanto alla cucina, beh… Spesso organizziamo a casa nostra serate vegan, invitando gli amici più cari, oppure preparo una cenetta per noi due: sì, apprezza molto!
I tuoi prossimi impegni professionali?
Abbiamo da poco girato l’ultima puntata di Benvenuti a tavola 2, forse parteciperò alla terza serie ma è ancora tutto da definire. Anche questa, comunque, è stata una bellissima esperienza: il mio è un ruolo delizioso, Giorgio Tirabassi e Fabrizio Bentivoglio sono fra i miei attori preferiti… Più di questo!
Vivi a Roma ma sei di Firenze: fai spesso ritorno nella tua città?
Più che altro, spesso sento il bisogno di stare in mezzo alla natura. A Roma abito in centro; i miei, invece, si sono trasferiti in campagna. A pochi chilometri da Firenze. Quando vado a trovarli, mi sento rinascere.
Fausto ti ha chiesto di andare a vivere insieme a soli quindici giorni dall’inizio della vostra storia e tu hai subito accettato…
Certo! Io ho 34 anni, lui 44… Cosa dovevamo aspettare?
E’ passato poco più di un anno: lo rifaresti?
Mille volte! Siamo innamoratissimi, come e più di prima. Ho fatto un’ottima scelta!
Foto by Kikapress