“La gente ha paura di quello che non capisce”. Queste le parole rivolte da Jonathan Kent, il padre di Clark (il nostro supereroe, o meglio il nostro moderno Superman) sulla Terra, mentre spiega al suo giovane figliolo perché deve attendere il momento giusto prima di mostrare al mondo intero la sua vera natura, i suoi incredibili poteri. Una frase che va al di là della semplice battuta di un film, per quanto spettacolare esso sia. “Man of Steel – L’uomo d’acciaio” di Zack Snyder è una pellicola ricca di messaggi e significati. Il film sarà nelle sale il prossimo 20 giugno, ma noi abbiamo avuto l’opportunità di vederlo in anteprima e nell’attesa possiamo svelarvi qualcosa in più.
Henry Cavill: “Superman? Ho pianto per quella parte”
Come dicevamo, i messaggi non mancano in questa epica produzione. Lo si evince facilmente anche nel momento in cui, Clark, ormai adulto, riesce a parlare con il padre kryptoniano, Jor-El, e quest’ultimo gli spiega perché lui e sua moglie, seppur con grande dolore, hanno deciso di separarsi da lui: per dargli la libertà, la possibilità di “incarnare il meglio dei due mondi” e dare all’umanità “un ideale per cui battersi”. Ma lo si capisce anche quando la fedele alleata del generale Zod, lo spietato nemico, spiega a Superman/l’uomo d’acciaio perché per lei è più facile attaccare: “non avere senso morale” la rende più forte, a differenza di quanto accade a Clark che, vissuto sulla Terra, ha imparato cosa vuol dire moralità, ha fatto suoi dei principi e dei valori.
“L’Uomo d’Acciaio” – Il terzo trailer è arrivato!
Quello di Snyder sembra proprio un Superman dal volto più umano. Ad avvalorare questa tesi anche le parole del produttore Christopher Nolan: “Lo abbiamo delineato come un personaggio più vicino a noi, che affronta problemi come l’amore, la lealtà e la famiglia, proprio come se fosse umano lui stesso”. E sempre in tema di valori molto interessanti sono le parole dello sceneggiatore David S. Goyer: “Jor-El è un sostenitore della libera scelta e questo lo ha escluso dalla società kryptoniana. Lo considerano un criminale, un nemico dello Stato. Tra le speranze che nutre per Kal c’è che porti avanti questa filosofia del libero pensiero”. Nolan e Goyer hanno voluto che il film fosse incentrato sulle scelte. E così è stato.
“L’Uomo d’Acciaio” finalmente il nuovo trailer italiano!
Ma veniamo agli aspetti più tecnici. “Man of Steel” è prodotto da Charles Roven, Christopher Nolan, Emma Thomas e Deborah Snyder. La sceneggiatura è stata scritta da David S. Goyer da un soggetto di Goyer & Nolan, basata sui personaggi di Superman creati da Jerry Siegel & Joe Shuster e pubblicati da Dc Entertainment. I produttori esecutivi sono Thomas Tull, Lloyd Phillips e Jon Peters.
“L’Uomo di Acciaio”: il final trailer in italiano
Una sequela di nomi, ma non certo scelti a caso. In questa pellicola, infatti, tutto è stato curato nei minimi dettagli. Basta partire da Christopher Nolan per capire di che pasta è fatto questo film. Nolan è colui che ha diretto il reboot della saga di Batman, iniziata nel 2005 con “Batman Begins”, proseguita nel 2008 con “Il cavaliere oscuro” e terminata nel 2012 con “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”. Un trionfo incredibile. Con lui c’è la moglie Emma Thomas, forte di un’ampia gamma di film di successo alle spalle. E poi c’è lo sceneggiatore David S. Goyer, che ha collaborato con Nolan al grande successo della trilogia de “Il cavaliere oscuro”. Senza contare le musiche composte dal premio Oscar Hans Zimmer.
E che dire del cast. Nomi di prim’ordine: Russell Crowe, nei panni del padre kryptoniano Jor-El; Kevin Costner, nelle vesti di Jonathan Kent; Diane Lane, la madre di Clark sulla Terra; Amy Adams, l’intraprendente giornalista; Michael Shannon, il temibile generale Zod. E come si suol dire, last but not least, l’aitante e scolpito Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Kal-El, nato su Krypton e cresciuto sulla Terra. Un ruolo impegnativo per questo attore. Lui stesso ha affermato: “Superman è una di quelle figure veramente speciali che l’uomo ha creato nel corso della storia. Rappresenta la speranza, la capacità di superare le avversità anche se non sembrano esserci probabilità di riuscire. È qualcosa cui dobbiamo restare aggrappati, non importa in quale momento siamo della nostra esistenza o cosa succede nel mondo. In un modo o nell’altro supereremo sempre le difficoltà, dunque la speranza avrà un ruolo importante nella nostra vita. Indossare quel mantello di speranza come Superman era un’opportunità che non potevo lasciarmi sfuggire”.
Dalla storia emerge il forte e intenso legame tra Clark/Kal-El e i suoi due padri. E non importa se uno, di fatto, non lo ha mai conosciuto. Il padre sulla Terra Jonathan e il padre su Krypton Jor-El, che sono la sua famiglia, sono stati in grado di trasmettergli importanti valori e insegnamenti, grazie ai quali Clark/Kal-El sarà in grado di trovare la risposta alla domanda che in 33 anni non lo ha mai abbandonato: “Qual è il mio scopo?”.
“Man of Steel – L’uomo d’acciaio” è una versione moderna di Superman, studiata nei minimi dettagli per non commettere errori. Per non rischiare di incrinare il posto che il supereroe prima dei fumetti e poi del grande schermo, grazie all’indimenticata interpretazione di Christopher Reeve, si è degnamente conquistato nel cuore della gente. Del resto “Man of Steel” è un reboot e per questo ha potuto concedersi un respiro più ampio senza incorrere in grossi rischi.
E se all’inizio abbiamo detto che ad emergere è il messaggio, non mancano di certo gli effetti speciali. Ogni scena è realizzata con estrema cura e anche la visione in 2D non lascia insoddisfatti. Forse qualche scazzottata in meno nella seconda parte del film non sarebbe stata poi così male, ma diamine, se non se le danno di santa ragione i supereroi, chi deve farlo? Detto ciò, è certamente la parte iniziale della pellicola a coinvolgere in particolar modo lo spettatore. A trasmettere il senso più profondo di questo personaggio che, come ha spiegato il regista, è senza compromessi ed “esiste per rappresentare il meglio che tutti noi possiamo essere”.
Chi vuole, infine, può divertirsi a cercare alcuni elementi che rimandano alla storia di Gesù. Il gioco, poi, non è così difficile.
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