E’ passata da poco l’ora di pranzo, Elisabetta Pellini si sta rilassando nel suo appartamento a Trastevere. La radio in sottofondo, gli occhi chiari posati sulla tela: dipinge. Lo fa da sempre, è il miglior modo per staccare la spina. Recentemente vista nella serie tv Rosso San Valentino, nei panni di una dark lady a tutti gli effetti, Elisabetta è anche un volto del cinema nostrano. Ha sempre desiderato fare l’attrice e il destino l’ha pensata allo stesso modo. Nata a Sorengo e cresciuta a Varese, viene da una famiglia di artisti: suo padre negli anni Sessanta girò, con i fratelli Castiglione e Guido Guerrasio, due documentari sull’africa nera del Camerun che guadagnarono numerosi consensi; il cugino del padre e suo figlio erano degli scultori e poi c’è anche Mario Lavezzi, parente lontano “che ho conosciuto solo da adulta, quando mi sono trasferita a Roma“.
Da bambina, prima di entrare in collegio, Elisabetta ha studiato danza classica per diversi anni e “lì mi hanno insegnato il rigore, ho scoperto quanto sia importante non demordere e coltivare la propria preparazione“. Può sembrare un paradosso, ma nel periodo dell’adolescenza si sentiva “un brutto anatroccolo“; poi, un giorno, guardando la tv (“era una giornata triste e uggiosa“), ha sentito l’annuncio relativo al concorso Miss Buona Domenica. Ha deciso di buttarsi, provare, e “ho vinto la puntata“. Negli anni Novanta si è iscritta all’Università e ha cominciato anche a lavorare come modella; nel ’95 si è classificata seconda al concorso Bellissima trasmesso da Mediaset e “quello è stato un vero trampolino“. La Pellini ha lavorato per vari programmi, fra cui La sai l’ultima, Tira e Molla con Corrado, Mai dire goal. Il piccolo schermo, però, non le piaceva chissà quanto. Nel ’98 è arrivata la grande occasione per imboccare finalmente la strada desiderata: Neri Parenti l’ha ingaggiata nel cast di Cucciolo, pellicola che ha come protagonista Massimo Boldi. Elisabetta ha deciso di mettere radici nella Capitale e raccogliere questa sfida. E’ andata bene: da allora non ha mai smesso di fare questo mestiere.
Nonostante quelle ottime occasioni, hai deciso di metterti a studiare.
Sì, anche perché sono una perfezionista. Ho studiato privatamente, frequentato lezioni di tecnica, movimento, dizione, canto e alcuni seminari di metodo. E poi ho letto molti libri di psicologia: una materia che mi ha sempre attratta. Credo sia fondamentale avere l’intelligenza di osservare gli altri e farlo nel modo giusto.
In Rosso San Valentino hai fatto la parte della “cattiva”.. E non è la prima volta che ti affidano personaggi densi di ombra.
Beh, sono anche i ruoli più divertenti perché assai distanti da ciò che sono in realtà. E’ un gioco, ma anche una sfida. E poi credo c’entri la forza del contrasto: anche Hitchcock sceglieva donne bionde, dai tratti delicati, e affidava loro ruoli a tinte forti… E in questi personaggi, in fondo, si può rispecchiare ogni donna. Ogni donna ferita, tradita, in grande difficoltà emotiva.
I tuoi prossimi impegni?
Dovrei iniziare una fiction per Raiuno, Il Signore sia con te, di Gianni Lepore. La protagonista è Virna Lisi.
Ti dividi fra tv e cinema.
… Se mi chiamano, io rispondo! Poi, sai, quando senti il “Ciak, azione!” non stai più a pensare se sia un set cinematografico o televisivo. Certo, i tempi sono diversi: il cinema te ne lascia di più, quelli della tv sono serrati. Ma per me è sempre una bella emozione.
Sei nel cast dell’ultimo film di Sergio Rubini, “Mi rifaccio vivo”.
Sì, è un ruolo piccolo ma sono stata contenta di farlo. Anche perché nutro una grande stima nei confronti di Sergio.
C’è un ruolo che ancora non hai interpretato e che ti piacerebbe molto?
Mah, dipende dalla storia… Qualunque ruolo può essere bello e dare emozioni: l’importante è che all’attore venga data la possibilità di esprimersi.
Come diventa la tua quotidianità quando sei impegnata su un set?
Cerco di concentrarmi al massimo, la sera esco poco, vado a letto presto. Sono molto precisa e pignola, come ti dicevo. Stacco il telefono perché non voglio condizionamenti esterni. Mi dimentico di Elisabetta. E poi cerco di dare il mio contributo affinché sul set ci sia armonia: questo è molto importante per me. Sono un po’ ansiosa, lo ammetto, e risento parecchio dell’energia negativa; dunque è fondamentale che ci sia un buon rapporto con tutti. Sul set non mi guardo mai allo specchio, lascio che siano il regista e il truccatore a occuparsi della mia immagine. Non è mio compito: potrei fissarmi su un particolare che non mi piace e quindi non fare bene il mio dovere.
Prova a descriverti…
Vediamo… Sono una persona molto semplice, non amo gli ambienti caotici e non faccio vita mondana: le feste, gli eventi non mi attraggono affatto. Mi piace la natura e mi piace stare con i miei amici. Dipingo, visito mostre, ascolto musica e guardo tanti film. Il cinema fa bene all’anima e alla mente.
Vivi da sola?
Con il mio gattino e due pesci.
Single o impegnata?
Ho un fidanzato da circa un anno e mezzo, che vive a Firenze.
Come vivi la popolarità?
Bene, in modo tranquillo. Se qualcuno mi si avvicina in modo educato, mi fa piacere. Anche se a volte mi guardano con aria intimorita… Qualche giorno fa sono andata al mercato e una signora mi ha detto: “Ma perché sei così cattiva con quel bambino?? Mi ricordi mia cognata!”. Naturalmente si riferiva alla mia Daria di Rosso San Valentino…
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