Presentato al 66° Festival di Cannes, “The Immigrant”, film scritto, diretto e prodotto da James Gray, ha conquistato la critica riscuotendo sonori applausi. Ad incantare ci ha pensato anche un’affascinante Marion Cotillard, che si è presentata sul red carpet con un lungo abito bianco. Gli occhi erano tutti puntati su di lei. Pubblico e critica sono stati letteralmente catturati da questa attrice.
[Foto] Il cast di “The Immigrant” sul red carpet del Festival di Cannes
Con “The Immigrant”, il regista statunitense James Gray è tornato in concorso dopo “Two Lovers”. Parlando del film, Gray ha detto: “Volevo raccontare quell’epoca, quel mondo duro dei migranti che arrivavano a New York e lo volevo fare come fosse un’opera lirica, un melodramma”. La pellicola ritrae la New York degli Anni ’20 in cui si snodano le dolorose vicende di Ewa Cybulski, interpretata da Marion Cotillard.
Una donna che dalla Polonia arriva a New York insieme alla sorella Magda la quale, alla visita medica, viene trovata affetta da tubercolosi e quindi trasferita all’ospedale di Ellis Island. A Ewa, invece, viene contestato di non avere modo di mantenersi, dal momento che l’indirizzo dei parenti cui fare riferimento risulta sconosciuto. Su Ewa, inoltre, grava una segnalazione di prostituzione.
Proprio poco prima di essere espulsa, Ewa viene affidata a Bruno, interpretato da Joaquin Phoenix. Un uomo che si spaccia come aiutante di immigrati in difficoltà, ma che in realtà gestisce un giro di giovani immigrate europee illegali che si prostituiscono nell’ambiente degli spettacoli di varietà di Manhattan. I due finiscono per innamorarsi, scatenando la gelosia del prestigiatore Orlando, che ha il volto di Jeremy Renner.
La pellicola e soprattutto l’interpretazione di Marion Cotillard hanno riscosso grande successo. Giornali americani e francesi hanno parlato di una prestazione da attrice superiore alla media. E l’artista, in conferenza stampa, nello spiegare l’impegno che è stato necessario per interpretare il personaggio di Ewa Cybulski ha detto: “Ho dovuto lavorare ogni giorno e ogni notte per farla nel migliore dei modi. Era necessario che fosse perfetta, è stato un processo molto lungo”.
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