Si divederà tra le due regioni del nord Italia il regista napoletano Gabriele Salvatores, in lizza con parecchie candidature per il suo “Educazione Siberiana“ alla prossima edizione dei David di Donatello. Il regista sta infatti seguendo due progetti, parallelamente: da un lato “The Invisible Boy“, il suo prossimo lungometraggio che dovrebbe essere girato tra il Friuli Venezia Giulia nella zona di Trieste e l’Irlanda – o forse anche la Germania, comunque i paesaggi nordici saranno il fondale prediletto da Salvatores.
La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista, è una storia fantasy di formazione: la trama riguarda le avventure di un ragazzino con il potere di rendersi invisibile ed il conseguente rapporto con i suoi amici. Pare che per le location sia stato il Porto Vecchio di Trieste ad attirare maggiormente lo sguardo del regista. Al suo fianco dovrebbero tornare i suoi storici collaboratoi Rita Rabassini (scenografia) e Italo Petriccione (fotografia). Ancora non si sa molto altro a riguardo, ma sicuramente è un progetto di respiro e, ci si augura anche di target, internazionale.
Potrebbe far discutere invece l’altro progetto del regista, molto più scottante: è il suo interessamento, per mandato di Ridley Scott, al problema della TAV in Val di Susa. Il regista di “Blade Runner” finanzierà, tramite la struttura sociale “Life in a day“, un documentario ad opera di Gabriele Salvatores dedicato alla vita dei Comitati No-TAV della Val di Susa, che alla lotta all’avanzamento dei lavori per la linea ad alta velocità Torino – Lione e alla salvaguardia dell’ambiente dedicano quotidianamente il loro impegno.
Il regista di “Mediterraneo” e “Io non ho paura” non è lontano delle posizioni del movimento: infatti è proprio durante una sua visita al presidio di Avignana per presentare “Educazione siberiana”, risalente ad un paio di giorni fa, che ha annunciato pubblicamente la propria intenzione di seguire il progetto. Chiare le sue parole:
“Questa storia va assolutamente raccontata, me ne incarico personalmente! […] Fare film significa anche cercare di contribuire a migliorare il mondo: raccontare la bellezza serve a dare coraggio.”
Vi terremo aggiornati sugli ulteriori sviluppi dei progetti curati dal regista italiano premio Oscar.
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