Le premesse di “20 anni di meno“, quarta pellicola del francese David Moreau, erano rischiose. Il tema trattato è quello dell’amore tra due persone di età diversa – di qui i 20 anni del titolo: lei è Alice, bellissima 38enne in carriera, divorziata con figlia, tutta intenta a crescere professionalmente nella redazione di una patinatissima e celeberrima rivista di moda femminile; lui è Balthazar, stralunato ragazzo di 20 anni, timido studente di architettura assillato da un padre che più machista non si può. I due si incontrano casualmente su un aereo e lui si innamora perdutamente, mentre lei, normalmente castigata, cerca di sfruttare la situazione per mettersi in mostra sul luogo di lavoro. Ma non tutto andrà secondo i piani…
20 anni di meno • Trailer italiano HD-dal 9 MAGGIO al CINEMA
L’amore tra una donna matura e un ragazzo molto più giovane è da sempre un tema pruriginoso. Coloro che si aspettano dal film un voler calcare la mano sull’argomento però dovranno ricredersi: in realtà nei veloci e divertenti 90 minuti di pellicola non c’è spazio per la morbosità o per il voyeurismo nei confronti della coppia spaiata. Anzi per la maggior parte del tempo si ride di gusto, mentre i veri sconfitti morali della pellicola sono “gli altri“: i colleghi di Alice, che vivono la trasgressione come un mero tramite per il successo o per il potere; l’ex marito di Alice o il padre di Balthazar, che non si fanno imbarazzi a frequentare donne più giovani dietro l’ipocrisia della morale comune, pur additando incosciamente o meno gli amanti per caso; la sorella frustrata di Alice, che prova ossessivamente ad appioppare uomini alla donna divorziata.
David Moreau costruisce una commedia romantica ed intelligente, deviando da prevedibili liceziosità. In un mondo in cui tutto è doppio e spinto dalle pulsioni basse, il sentimento tra Alice e Balthazar è in realtà goffo e ingenuo, semplice e spontaneo. Balthazar con la sua sincerità aiuta Alice a recuperare la sua vera identità, fuori dagli schemi imposti dal moralismo maschilista o dall’ipocrisia della trasgressione.
La pellicola convince per merito sia dei due protagonisti, divertenti e divertiti assieme, Virginie Efira e Pierre Niney; sia per la frizzante sceneggiatura scritta a quattro mani da Amro Hamzawi e David Moreau. Sempre misurato e curato nella regia, Moreau dona il meglio fino ad ora visto nella sua carriera, incastrando un intreccio semplice ma schietto in una confezione perfetta fin dai simpatici titoli di testa. Viva i buoni sentimenti, abbasso i moralismi. “20 anni di meno” è un idillio, forse improbabile nella realtà, ma il cinema è sogno e per 90 minuti potrete ridere e sognare anche voi.
“20 anni di meno” di David Moreau
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