Si è spento ieri all’età di 70 anni Roger Ebert, dopo una lunghissima lotta contro il cancro che lo aveva profondamente segnato nel fisico. Roger Ebert era probabilmente IL critico cinematografico statunitense, noto universalmente per la sua onestà intellettuale ma soprattutto per il coraggio che aveva sempre dimostrato stroncando a viso aperto le pellicole da lui non gradite. Mai si era nascosto dietro la compiacenza verso alcuno, costruendo sulle pagine del “Chicago Sun Times” una lunghissima carriera fin dal 1967, e diventando una firma riconoscibile a livello mondiale.
La malattia lo aveva fiaccato nel fisico, ma non nello spirito. Fino agli ultimi istanti di vita aveva promesso ai suoi lettori di voler continuare a parlare di cinema, limitando la sua scrittura, ma non arrestandola mai. Eppure ieri la malattia ha definitivamente sconfitto il suo corpo. Già nel 2002 aveva vinto una prima battaglia contro un cancro alla tiroide, ma il prezzo era stato l’asportazione della mandibola: una menomazione che lo aveva sfigurato e gli impediva ormai la parola o l’alimentazione solida. A dicembre scorso una frattura al femore si è rivelata essere in realtà una nuova forma di tumore. Ebert è l’unico critico cinematografico ad aver mai vinto il premio Pulitzer – per l’esattezza nel 1975 – oltre che l’unico giornalista del settore ad aver ottenuto una stella nella Walk Of Fame di Hollywood. Ed ora è diventato anche l’unico critico ad aver mai ricevuto un coccodrillo da parte di un Presidende degli Stati Uniti d’America. Una comunicazione della Casa Bianca lanciato ieri, a firma Barack Obama, così riportava:
Roger era il cinema. Quando non gradiva un film, era sincero; quando lo grodiva, era affettuoso – catturando il potere unico del film e trasferendocelo in un modo quasi magico. Anche durante la sua battaglia contro il cancro Roger era tanto produttivo quanto resistente – continuando a condividere la sua passione e il suo legame col mondo. Il cinema non sarà più lo stesso senza Roger, e i nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti a Chaz [sua moglie NDT] e al resto della sua famiglia.
Cinque stelle nel cielo per Roger Ebert, da oggi.
(Foto: Kikapress)