Non siamo grandi patiti di horror qui, ancor meno di splatter. Eppure “Sinister” di Scott Derrickson, anche sceneggiatore a quattro mani con C. Robert Cargill, è stato una visione tutto sommato piacevole. Del regista per chi volesse recuperarlo c’è il buon “L’esorcismo di Emily Rose“, mentre i produttori hanno già lavorato in un film simile di poche stagioni fa, “Insidious“. Per inciso, questo “Sinister” è di diverse tacche superiore ad “Insidious”.
SINISTER – Trailer ITA – ufficiale HD
Merito va soprattutto all’interpretazione di Ethan Hawke – attore a cui siamo affezionati per via del commovente “Gattaca“. Nel cast ricordiamo anche Juliet Rylance e Vincent D’Onofrio. Hawke interpreta uno scrittore di crimine, una di quelle figure popolari negli USA: autori letterari al limite del pulp che riaprono gli archivi dei vecchi casi irrisolti e indagano ulteriormente cercando di capire se c’è qualcosa di più da scoprire, per offrire una svolta al caso o trovare un colpevole. Ovviamente il loro lavoro non è gradito alla polizia, in quanto porta alla luce errori e carenze nelle indagini. Dubbi ci sono anche sulla moralità di tali figure di scrittori investigativi: sono più interessati al numero di copie vendute o alla risoluzione dei casi?
Per questo motivo quando lo scrittore Oswalt (Hawke) si trasferisce a King County, un piccolo paesino della Pennsylvania, per scrivere il suo nuovo capolavoro – spera lui – trova un’accoglienza molto fredda da parte della polizia. Decide di stabilirsi, con tutta la sua famiglia al seguito, nella casa che è stata scena di un crimine efferato mesi prima: tutta la famiglia trovata impiccata in giardino, mentre una delle figlie è scomparsa, presumibilmente morta.
Oswalt scoprirà nella soffitta della casa una serie di nastri in Super 8 che riprendono gli omicidi, non solo del crimine su cui sta indagando, ma anche di altri apparentemente lontani nel tempo e con modalità di esecuzione diverse. Tutti collegati da un unico filo rosso: la famiglia uccisa ed un figlio scomparso. Quello che inizialmente si configura come un probabile serial killer, col procedere del film si rivelerà essere un’entità paranormale.
Il film pur riprendendo a piene mani da mille clichè di genere non disturba. E’ inquietante al punto giusto, e soprattutto nella prima metà del film un paio di salti sulla poltrona li dona, costruendo bene la storia anche con una fotografia azzeccata e un sonoro appropiatissimo. A fargli le pulci, molti horror sarebbero inconsistenti, afflitti dalle solite azioni inspiegabili compiute dagli interpreti. Qui almeno si cerca di dare un’impronta personale e psicologica alla pellicola, un’ossessione per l’indagine dello scrittore protagonista che giustifichi il permanere di Oswalt e famiglia nella casa infestata. Si sarebbero potuti evitare un paio di momenti strillati assolutamente inutili, oppure il chiamare l’unica persona razionale di tutto il film “Vice-Sceriffo Tal dei Tali“. Ilare poi ascoltare in un battibecco moglie-marito “…tu non capisci la scrittura quanto sia importante per me!“: pareva l’urlo di terrore disperato di uno sceneggiatore che non sa come uscire da un dialogo. Buchi ce ne sono, è innegabile.
In ogni caso rispetto all’andazzo del genere, un film horror attuale che non sia un remake di qualche vecchia pellicola basato su litri di sangue e smembramenti in diretta, ma bensì un film incentrato sulla psiche del protagonista, merita comunque un plauso. Se vi piace il genere, non c’è motivo per cui non vedere questo film. Il film esce in sala da giovedì 14 marzo. Buona visione!
“Sinister” di Scott Derrickson
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