La serata
Doveva essere il trionfo di “Lincoln” di Steven Spielberg, partito con bel 12 candidature, e invece “Argo” di Ben Affleck e “Vita di Pi” di Ang Lee sono stati i mattatori della serata. Il carrozzone sbirluccicante di Hollywood come ogni anno va in festa per gli Academy Awards, gli Oscar edizione 2013, allestendo sul palco del Dolby Theatre uno spettacolo degno delle migliori Notti degli Oscar degli anni passati, forse addirittura superiore. Il merito della riuscita della serata va alla conduzione brillante e fuori dalle righe di Seth MacFarlane – creatore dei “Griffin“, nonchè autore di “Ted“. Il suo film non era in concorso se non col brano cantato da Norah Jones “Everybody Needs A Best Friend” nella categoria Miglior Canzone, brano poi eseguito dal vivo. E’ stato comunque tributato un omaggio al terribile orsacchiotto di peluche, che in un’apparizione sul palco al fianco del coprotagonista Mark Wahlberg non ha perso occasione di fare battute antisemite.
Tutto è cominciato nel solito modo: il red carpet, mai così lungo, mai così pieno. Talmente stracolmo di star che fin dai primi minuti è parso chiaro che la serata sarebbe andata avanti per le lunghe sforando i tempi. Tra gli scatti più curiosi segnaliamo la meravigliosa Amy Adams, in lizza con “The Master“, che a detta di molti pareva più uno scopettino polveroso che una gran dama elegante. Blast-from-the-past per Halle Berry in un abito fantascientifico, appropiato per celebrare i 50 anni di Bond. Topic del red carpet restano comunque i capezzoli esplosivi di Anne Hataway, poi vincitrice del premio come Miglior Attrice Non Protagonista, sulla cui natura ancora ci si interrogava stamane tanto bucavano lo schermo. Divina a prescindere Charlize Therone, assolutamente impeccabile. La piccola Quvenzhane Wallis protagonista di “Re della terra selvaggia” sfilava invece con la sua borsetta a forma di animaletto. Hugh “Wolverine” Jackman e Bradley Cooper se la spassavano alla grande facendosi intervistare e fotografare, mentre George Clooney mostrava una visibile stanchezza. Nel mentre Joseph Gordon-Levitt e Daniel Radcliffe si divertivano a fare photobombing – avrebbero dopo duettato in un balletto sul palco assieme col conduttore MacFarlane.
Entrati nel parterre, Seth MacFarlane ha subito dettato i tempi e le regole: via spediti, che i premi sono tanti e la serata è lunga – oltre 4 ore di diretta. Nel menù erano offerte gag spesso colorite e politicamente scorrette, e se i premiati si dilungavano troppo nei ringraziamenti partiva il tema de “Lo Squalo” per segnalar loro di sbrigarsi – è accaduto due volte. Sotto la dolciastra patina glassata e volemose bene c’era da parte del presentatore un persistente senso di “ok siamo qui in giacca e cravatta e non c’è nessun premio in vista per nessun film cazzuto, ma sotto sotto siamo dei fottuti nerd“. Lo dimostra la comparsata all’inizio di William “Capitano Kirk” Shatner sul megaschermo, che cercava di redarguire Seth sulle giuste mosse da seguire per la riuscita della serata. Nota per i più disattenti: la divisa non era fedele all’originale vista in Star Trek! Segnaliamo anche a metà serata l’arrivo degli “Avengers” al gran completo sul palco: Robert Downey Jr., Mark Ruffalo, Chris Evans, Samuel Jackson e Jeremy Renner. Altro episodio memorabile è stata la canzone “We Saw Your Boobs” cantata da Seth MacFarlane, dedicata a tutte le attrici di cui “abbiamo visto le tette” sul grande schermo. Qualche imbarazzo in sala, grida al sessismo e alla volgarità sulla carta stampata, ma dal nostro punto di vista è stato proprio uno spasso!
I momenti musicali durante la serata non sono mancati: anzitutto Adele per la prima volta dal vivo con “Skyfall“, premiata come Miglior Canzone. Poi Catherine Zeta-Jones in “All That Jazz” rievocando “Chicago“, Norah Jones col brano di “Ted” come detto prima e “Goldfinger” cantata da un’arzilla Shirley Bassey. Non possiamo poi dimenticare la performance live del cast de “Les Misérables”, anche se senza i costumi di scena molta della magia si è persa.
Toccante il video dedicato alla memoria dei personaggi del mondo del cinema che sono venuti a mancare negli ultimi 12 mesi: tra i vari nomi citati ricordiamo gli italiani Tonino Guerra e Carlo Rambaldi. Lacrime anche per Ernest Borgnine, Ralph McQuarrie, Michael Clarke Duncan, Herbert Lom, Ray Brandbury, Tony Scott.
I premi
Incetta di statuette per “Vita di Pi” di Ang Lee: Miglior Regia, Miglior Fotografia – premio ritirato dall’ipertricotico Claudio Miranda, Migliori Effetti Visivi e Miglior Colonna Sonora. Tre invece le statuette per “Les Misérables“: oltre che per la Hataway, premi per il Miglior Trucco e il Miglior Sonoro.
Pareggio nella categoria Miglior Montaggio Sonoro tra “Zero Dark Thirty” e “Skyfall“. I pareggi sono un evento abbastanza raro, ma ricordiamo ad esempio quello del 1968 tra Audrey Hepburn e Barbara Streisand.
Miglior Film d’Animazione “Brave – La Ribelle” pare un pò dovuto in base agli incassi, mentre Paperman era un prevedibile vincitore per il corto animato. Miglior film straniero “Amour” di Michael Haneke, sul red carpet la francesissima Emmanuelle Riva pareva frastornata da luci e suoni.
Miglior Attore Non Protagonista il bravo e tremante Christoph Waltz, per “Django Unchained” – una statuetta che fa discutere dato che tra i candidati c’era anche Robert De Niro. Quentin Tarantino salirà poi sul palco personalmente, con una verve pazzesca, per ritirare il premio alla Miglior Sceneggiatura Originale, dichiarando: “E’ stato l’anno con le migliori sceneggiature, la competizione mi piace!“. La Miglior Sceneggiatura Non Originale invece viene affidata ad “Argo“, così come il miglior montaggio – era già accaduto ai BAFTA.
Sorpresa per il premio Miglior Attrice Protagonista: vince Jennifer Lawrence con “Silver Linings Playbook“. L’emozione o le frecciate d’odio di Jessica Chastain, candidata per “Zero Dark Thirty” la fanno inciampare sulle scale che salgono al palco. Poco male, brava e bella, merita tutto. Miglior attore protagonista invece Daniel Day-Lewis, alla terza statuetta, unico riconoscimento per “Lincoln” di Steven Spielberg oltre quello tecnico per la Miglior Scenografia, che accetta commosso e raggiante.
Chiosa in grande stile con Jack Nicholson che sale sul palco per premiare il Miglior Film, ma sul megaschermo compare Michelle Obama e incorona il predestinato, e secondo noi a buon diritto nonostante tutto, Ben Affleck per il suo “Argo“. Dopo tutti i premi incassati da Ben Affleck per la sua pellicola, l’Oscar ormai era atteso, anche se Spielberg con Lincoln ci ha sperato fino all’ultimo. “Go Ben, Go!“, come mormorava Seth prima di cantare una simpatica canzonica ai “trombati”! E anche per quest’anno, that’s all folks!