Basta con Montalbano, Camilleri mette in scena i mali dell’Italia senza il Commissario

Lunedì 26 febbraio andrà in onda su Rai 1 la trasposizione in fiction di uno dei romanzi più vecchi di Andrea Camilleri, “La mossa del cavallo. C’era una volta Vigata”. Il film tv racconterà senza mezzi termini gli errori del risorgimento italiano, e questa volta il protagonista non sarà Il Commissario Montalbano.

“La mossa del cavallo. C’era una volta Vigata” andrà in onda su Rai 1 il prossimo lunedì 26 febbraio alle ore 21.10. Il film tv, tratto da uno dei primi romanzi di Andrea Camilleri, racconterà gli errori del risorgimento italiano. Protagonista assoluto non sarà Il Commissario Montalbano. Al posto di Luca Zingaretti, ci sarà Michele Riondino, celebre per aver impersonato il noto commissario di Vigata da giovane, all’inizio della sua carriera in polizia.

Il film è una sorta di giallo storico, e come lo ha definito lo stesso Camilleri: “È una storia dura, è la critica ad uno degli errori più grossi commessi dal Risorgimento. I siciliani votarono per l’annessione al Regno d’Italia con 489mila sì e solo 70 no. Com’è possibile che in meno di 40 anni in Sicilia si proclamassero tre stati d’assedio, e arrivasse un esercito fucilatore comandato da Carlo Alberto Dalla Chiesa, nonno del famoso generale, che proclamava: Bruciate le case dei contadini: contengono più fucili che pane? Nei libri di storia la spiegazione è una parola sola: briganti. Ma quelli non erano briganti: erano contadini in rivolta contro la leva che per quattro, lunghi anni privava le famiglie di braccia e di sostentamento”.

Michele Riondino, protagonista dell’episodio storico,è un “ispettore dell’800 in una Sicilia western”. Camilleri spiega: “Mi sono ispirato a un personaggio realmente esistito, che però parlava in milanese e a me venivano i brividi a scrivere in milanese, così ho scelto il genovese che conosco meglio. Mi chiedo però come reagirà uno spettatore, ormai pieno di bacilli montalbaniani, sedendosi davanti a un altro mondo. La mossa del cavallo è un romanzo duro. C’è chi dice che Montalbano è rassicurante, bontà sua, si rassicura con poco… ma questa è un’altra storia che riguarda gli errori che furono fatti dopo l’Unità d’Italia: non solo le tasse sul macinato, anche la leva obbligatoria, che toglieva alle famiglie povere i figli maschi, dunque forza-lavoro”. Non manca una stoccata all’odierna campagna elettorale, che il noto scrittore definisce “disgustosa”.

Basta con Montalbano, Camilleri mette in scena i mali dell'Italia senza il Commissario

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