Kseniya Rappoport ed Elsa Zylberstein, intervista doppia al Capri Hollywood [ESCLUSIVA]

Kseniya Rappoport e Elsa Zylberstein sono le protagoniste rispettivamente di Queen of Spades e di Un + Une, le abbiamo incontrate insieme, due generi diversi e due mondi distanti che vengono a contatto. 

Incontriamo Kseniya Rappoport e Elsa Zylberstein in un freddo pomeriggio caprese nella cornice del Capri Hollywood – The International Fest, due donne bellissime che si sono incontrate in quel pomeriggio e che provano a raccontarci due mondi e due modi completamente differenti di fare cinema: quello russo e quello francese. Entrambe si trovano sull’Isola Azzurra per presentare l’ultimo film di sono è protagoniste “Queen of Spades” ed “Un + Une”. Iniziando la chiacchierata con Kseniya Rappoport ricordiamo alcune tappe fondamentali della sua carriera: nel 2007 ha vinto un David di Donatello per la migliore attrice protagonista per La Sconosciuta di Giuseppe Tornatore. Il 2008 è l’anno di L’uomo che ama di Maria Sole Tognazzi, dove è protagonista accanto a Pierfrancesco Favino e Monica Bellucci. Nello stesso anno partecipa al film Yuri’s Day diretto da Kirill Serebrennikov. Sempre nello stesso anno è madrina della 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nel 2009 appare in Italians di Giovanni Veronesi insieme a Carlo Verdone nel ruolo di un’interprete. Nello stesso anno ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per la La doppia ora di Giuseppe Capotondi. Il film che presenta è “Queen of Spades” l’adattamento dell’omonimo romanzo di Alexander Pushkin La storia del film è incentrata attorno alla grande opera lirica di Petr Il’ich Chaikovsky “La Dama di Picche” basata a sua volta su un poema di Pushkin. Andrey, un giovane cantante vuole ottenere a tutti i costi il ruolo principale di Hermann. Lui seduce Lisa, la nipote di Sophia per avvicinarsi alla Diva. Andrey è disposto a tutto per arrivare al successo: per convincere Sophia di dargli la parte diventa un giocatore d’azzardo come il protagonista dell’opera. Spera di vincere a carte e nella vita, ma non capisce che vincere la Donna di picche è impossibile.

“In Russia la maggior parte della produzione cinematografica che viene apprezzata e finanziata è quella che parla appunto della Grande Madre Patria, che ne deve uscire sempre in modo positivo, per questo viene esercitata una forma di controllo sul contenuto dei film. Per esempio ne stavano girando uno sullo Zar Nicola II, ma incentrato sul fatto che avesse un’amante, non credo che verrà mai trasmesso sulle Tv russe, purtroppo”. Così Kseniya Rappoport inizia a parlarci della situazione attuale del cinema russo, che – come molti altri paesi occidentali – non vive in uno dei suoi momenti più floridi. Poi torna subito a parlare del film e del suo ruolo: “Il personaggio che interpreto nel film non esiste nelle due versioni precedenti. L’inserimento della Contessa Sophia è stato funzionale per creare una sorta di motore all’interno dell’azione, e anche se può apparire un personaggio privo di senso logico inizialmente, sarà il cuore pulsante di tutta la narrazione di Queen Of Spades”. La domanda su Giuseppe Tornatore in questi casi è d’obbligo, perciò quando le chiediamo di raccontarci la sua esperienza con il Maestro lei risponde con poche ma efficaci parole piene di rispetto:”Salvatores è un regista molto preciso, molto meticoloso, ma non per questo limita i suoi attori, anzi gli lascia molto spazio di esprimersi, è una persona che sa ascoltare, cosa rara al giorno d’oggi”.

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All’arrivo di un thè bollente per Kseniya iniziamo invece a conversare con Elsa Zylberstein intenta a bere un caffelatte. Lei ha debuttato come attrice nel 1989 ed il suo ruolo di maggior rilievo è quello di Lea in Ti amerò sempre (Il y a longtemps que je t’aime), in cui recita accanto a Kristin Scott Thomas. Per tale ruolo si è aggiudicata un Premio César per la migliore attrice non protagonista nel 2009, ma la ricordiamo anche per la sua partecipazione ne I colori dell’anima – Modigliani (Modigliani) per la regia di Mick Davis (2004). Il film di cui è il personaggio femminile principale è la commedia francese “Un + Une” di Claude Leluche. Antoine (Jean Dujardin) è simile agli eroi dei film per cui ha composto le musiche. Con fascino e successo, vive la vita con entusiasmo e leggerezza. Quando parte per l’India per lavorare a una versione molto originale di Romeo e Giulietta, Antoine incontra Anna (appunto Elsa Zylberstein), una donna che non ama ma che lo attrae più di ogni altra cosa. Insieme vivranno un’incredibile avventura.
“Con Jean (Dujardin ndr) era da molto che stavamo pensando di fare un film leggero, una commedia, ma che fosse anche una storia d’amore,l’abbiamo proposto al grande Leluche che ci ha dato subito un riscontro positivo e siamo partiti, in senso letterale perchè il film è interamente girato in India”, l’attrice racconta anche dello splendido rapporto che ha instaurato con il regista e con il suo protagonista, descrivendola come una delle esperienze più belle della sua vita. “Sono felice perchè in Francia il film ha riscosso un buon successo tra il pubblico, che nonostante tutto continua a guardare anche le commedie francesi e non solo i prodotti americani, sono felice che alle persone sia piaciuto” e Elsa ci saluta annunciandoci il suo film che uscirà in Francia il 18 gennaio, Un Sac de Bille di Christian Duguay.

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