Steven Spielberg svela il suo Grande gigante gentile: “Mi sono sentito nuovo, un giovane regista”

Il regista Steven Spielberg parla del suo ultimo film, GGG – Il  grande gigante gentile. Una fiaba per bambini e non solo: “mi sono sentito nuovo, un giovane regista”.

Steven Spielberg porta in sala GGG – Il grande gigante gentile, a 70 anni il regista si ritrova bambino e racconta i dettagli del suo ultimo film in un’intervista a La Repubblica: “Con Il GGG – Il grande gigante gentile finalmente sono tornato a esprimermi senza obbedire alle leggi di gravità e realtà, con tutta la libertà d’immaginazione e d’amore che ho. Alla fine mi sono sentito nuovo, un giovane regista”. Parla anche della protagonista Sophie: “È una ragazzina eppure ha la capacità di adattarsi a circostanze bizzarre, pericolose. Viene portata via dall’orfanotrofio, entra nel Paese dei Giganti eppure inizia a dialogare subito con il suo rapitore, mettendo da parte la paura per capire se questo gigante sia buono o malvagio. Mi son fatto guidare dalla sua empatia per questa strana creatura. Sono due anime solitarie che incontrandosi trovano il proprio posto nel mondo”.

GGG – Il  grande gigante gentile l’adattamento cinematografico del romanzo del 1982 di Roald Dahl che il regista confessa di aver letto ai propri figli: “Ognuno di loro ha avuto diverse reazioni. C’è chi si è identificato nel gigante, chi in Sophie, in Peter, e chi nel maggiordomo. Tutti hanno amato il linguaggio strano, ridendo alle buffe parole, imparandole prima ancora di averne capito il significato: i popolli, l’Inghiotticicciaviva, il San Guinario, Ciucciabudella”.

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Poi una chicca, durante l’intervista Spielberg parla di Federico Fellini: “L’ho scoperto ventenne, con Giulietta degli spiriti. Nel ’72 venni a Roma per la prima volta. Ero in pieno jet lag e mi chiamano dalla reception, c’è Fellini. Scendo, facciamo una lunga passeggiata. Ho avuto la gioia di vedere Roma per la prima volta accanto al Maestro. Ora torno in Italia per girare ancora una storia vera, Il rapimento di Edgardo Mortara. Ma è presto per parlarne”.

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