“Un Natale al Sud”, Massimo Boldi e Anna Tatangelo nel “cinepanettone” targato Medusa [ESCLUSIVA]

Da Giovedì 1 dicembre torna sul grande schermo il classico “cinepanettone” atteso da molti, forse un po’ “bistrattato” dalla critica ma che comunque rende più piacevoli e divertenti le feste di natale. Protagonista assoluto come sempre Massimo Boldi, in compagnia di Anna Tatangelo, Biagio Izzo, Debora Villa, Barbara Tabita, Paolo Conticini, Enzo Salvi, Paola Caruso e Loredana De Nardis. Titolo: “Un Natale al Sud”, una commedia sui “disastri” che possono combinare quelli che non sono abituati ai “social network” e agli “amori digitali”. Noi di Velvet Cinema abbiamo intervistato Massimo Boldi, Anna Tatangelo e Paolo  Conticini.

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Un carabiniere milanese, Peppino, e un fioraio napoletano, Ambrogio, festeggiano il natale nella stessa località turistica insieme alle rispettive consorti. Durante le vacanze scoprono che i loro figli hanno due fidanzate che non hanno mai incontrato dal vivo. Le ragazze sono bellissime, Giulia e Ludovica. Riccardo e Simone, i ragazzi, ne sono molto innamorati. Ma non si sono mai neanche stretti la mano. Gli intraprendenti genitori quindi decidono di far partecipare i ragazzi al ritrovo annuale degli utenti “dell’app. per incontri” dove si sono conosciuti i loro figli e le fidanzate, la “Cupido 2.0”. Il rovescio della medaglia è che dovranno partecipare anche loro al party e questo scatenerà una serie di eventi che rischierà di mettere fine ai loro solidi matrimoni.

Massimo Boldi, come dice lui stesso, in “Un Natale al Sud” è il “Max Cipollino” di sempre, un uomo che non ha mai perso l’ingenuità del ragazzo. Al suo fianco una “new entry” sul grande schermo Anna Tatangelo, poi i “navigati” Biagio Izzo, Paolo Conticini ed Enzo Salvi, Debora Villa, Barbara Tabita, Loredana De Nardis e la debuttante Paola Caruso, la “bonas” della tv.

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“Io smanetto abbastanza su internet” ha dichiarato fiero Massimo Boldi, “solo che poi combino di quei casini pazzeschi. Quando abbiamo girato a Polignano tutti gli altri attori, soprattutto quelli più giovani che stanno sempre appiccicati al telefono, mi hanno fatto un corso intensivo ma non è che mi sono proprio impratichito. L’unica cosa che faccio è rispondere alle persone che mi scrivono ma purtroppo se c’è uno che mi dice brutte cose io non mi trattengo e rispondo per le rime. Lo so che questa cosa non si deve fare ma se uno mi manda letteralmente “a dar via i ciapp”, non riesco proprio a non mandarcelo anch’io e gli scrivo per benino “vai a dare via i ciapp pure te”. Sul set cercavano di fermarmi in ogni modo. Io lo mandavo a quel paese lo stesso e poi cancellavo il tweet. Nonostante queste “disavvenute” sul web, ricordatevi, nella vita ormai bisogna usare “L’HASCHTANG”. Non si dice così? Lo sapete che la mia nipotina che ha sette mesi se le dai in mano il telefono già con il ditino “struscia” dove deve strusciare e istintivamente preme il tasto giusto? E’ quasi meglio di me”.

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“Invece io sono abbastanza pratica”, ha detto Anna Tatangelo, “ho un buon rapporto sia su Facebook che su Twitter e cerco d condividere una parte di me che esce poco dalla tv. Sono l’Anna-mamma, l’amica, la ragazza che va a cena con le amiche. Essendo un punto di riferimento per tante ragazze ci tengo a far vedere la mia parte “normale”, la ragazza di trent’anni che sono. Credo che i social siano un importante mezzo di comunicazione e che vadano usati soprattutto per argomenti importanti. Io l’ho usato anche per parlare di violenza sulle donne, di anoressia. Ho sposato la campagna di Michelle Hunziker sulla tutela delle donne e la cosa mi ha dato grande soddisfazione. Certo, se sei su internet troverai sempre qualcuno che ha qualcosa da ridire ma l’importante è non dargli retta. Perché se cominci a rispondere a tutti non finisce più. Però, come Massimo ha una nipote quasi più “social” di lui, io ho un figlio che a sei anni l’altro ieri ha detto al padre: “Babbo mi dai l’ID Apple? Assurdo”.

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“Da quando ho lavorato con questo cast”, ha confessato Paolo Conticini, “mi sono “intrippato” con i social. Quando eravamo sul set i miei colleghi più giovani mi hanno spiegato come fare per mettere  le foto sul mio profilo. Purtroppo mi sono talmente “ingarellato”, come dicono a Roma, che mi è capitato anche di chiamarli alle due di notte perché non riuscivo a caricare un video. Loro poi hanno lanciato “un’ashtag” che mi riguarda e che è diventata virale non so perché, ma ha accresciuto a dismisura il mio numero di followers! Fino a ora ho vissuto senza tutto questo ma adesso che ho imparato devo dire che è divertente. Come ho fatto a stare senza followers?”

Come se la caveranno questi genitori del “millennio scorso” con le tecniche di conquista della “generazione 2.0”? La risposta su “Un Natale al Sud”, dal 1 dicembre nelle sale cinematografiche di tutta Italia

Photo credits: us-ufficiostampa.it

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