Il Sogno di Francesco, Elio Germano racconta ad Assisi il suo Santo. La comunità del Sacro convento: ci lascia perplessi

Elio Germano è San Franceso, nel nuovo film di Renaud Fely e Arnaud Louvet, con Alba Rorhwacher nei panni di Santa Chiara. Il Sogno di Francesco è stato presentato in anteprima ad Assisi.

Il Sogno di Fancesco arriva in sala il 6 ottobre 2016 e per celebrare il film è stato presentato in anteprima ad Assisi, luogo in cui il Santo è nato e ha vissuto. “È il film più francescano mai fatto su di lui – ha commentato l’attore Elio Germano – perché non mette al centro Francesco, ed anche lui stesso del resto non voleva passare per santo, e perché racconta l’esperienza degli altri suoi compagni, in precedenza sempre messi in ombra“. Per i registi, Renaud Fely e Arnaud Louvet, si tratta infatti di “Un film con Francesco piuttosto che su di lui“.

Particolare la scelta di Elio Germano come protagonista, un ruolo difficile per l’attore, che comunque ha già superato prove difficili come nel caso de Il giovane favoloso in cui ha interpretato Giacomo Leopardi. I registi hanno spiegato che la scelta è ricaduta su Germano perché è un “attore vibrante, che sa essere in relazione con quanto di umano e naturale lo circonda e con lui eravamo sicuri di evitare un Francesco interpretato in maniera pesante“. Insomma, un nuovo volto per il Santo, che nella storia è stato interpretato da: Nazario Gerardi, Bradford Dillman, Lou Castel, Graham Faulkner, Mickey Rourke, Raoul Bova, Ettore Bassi e Mateusz Kosciukiewicz.

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Il film però sembra già non aver convinto la comunità del Sacro convento di Assisi che l’anteprima del film ha espresso alcune preplessità su Il Sogno di Francesco. In particolare, padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa, ha detto: “Noi siamo perplessi pur apprezzando il tentativo che crea dibattito e approfondimento e cogliendo la bellezza tecnica“. Però secondo la comunità ci sarebbero degli errori nel film: “Ci sono comunque tre errori storici: la preghiera semplice che è del 1912; il tentativo di suicidio di frate Elia che non esiste; infine la fedeltà alla Chiesa e al lavoro sono capisaldi delle due Regole, non bollata e bollata“. “Per il resto – conclude padre Fortunato – il film cerca di mettere in risalto il giusto travaglio che va dall’intuizione all’istituzione del carisma francescano“.

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