Non solo applausi per On the Milky Road di Emir Kusturica con protagonista Monica Bellucci. Gérard Depardieu evidentemente non ha gradito il film dichiarandolo “una farsa”.
On The Milky Road è diretto e interpretato da Emir Kusturica. La pellicola è ambientata durante la guerra nei Balcani e osserva da vicino l’amore tra due persone che non hanno più nulla da perdere. Il film è basato sul cortometraggio Our Life, scritto a quattro mani dal regista Kusturica e da sua figlia Dunja. Il tema principale è la semplice storia d’amore tra un uomo (Emir Kusturica) e sua moglie (Monica Bellucci), che vivono in una zona montuosa della Serbia. Un film al contempo concettuale e violento. Un film d’amore e un film di guerra. Il regista torna in concorso al Festival di Venezia 2016 dopo 18 anni da “Gatto nero, gatto bianco” e dopo 35 anni da “Ti ricordi di Dolly Bell?” che rappresentò il suo esordio come regista.
On the Milky Road ha già ricevuto gli applausi degli addetti ai lavori durante la proiezione per la stampa, ma evidentemente, Gérard Depardieu non ha apprezzato il lungometraggio definendolo “una farsa”. Ma più che contro il film le sue critiche sono dirette al regista ed interprete Emir Kusturica. Ecco le parole dell’attore francese: “Kusturica è un falso, un “menteur”, un bugiardo. Lui è tutta una finzione, è un personaggio costruito, vuole fare il gipsy ma non lo è, è figlio di genitori borghesi, non è un artista di estrazione popolare come vuole mostrarsi. Lui non è neanche un serbo, i serbi lo detestano tutti. È un personaggio terribile, è tutta una farsa. Non c’è sostanza in Kusturica, non c’è niente, è solo falsità, non parliamo più di lui”.
L’attore ha parlato anche della Bellucci, dichiarando: “ho detto a Monica Bellucci che è un’assurdità che si sia messa con questo qui. La conosco bene, è una donna molto intelligente, veramente bella, di una sensualità incredibile, non riesco a capire come abbia fatto a fare un film con uno così”. Nel cast di On the Milky Road oltre a Monica Bellucci e Emir Kusturica vedremo Sergej Trifunovic e Bajram Severdzan.
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