Chi è Don Matteo? Biografia di Terence Hill

Terence Hill, dagli esordi alla popolarità raggiunta in coppia con Bud Spencer, fino alla “seconda giovinezza” nei panni di Don Matteo.

Sappiano tanto di Terence Hill, mentre di Don Matteo Bondini (inizialmente Minelli) si conosce poco o nulla. Sappiamo che è un presbitero, parroco della parrocchia di San Giovanni a Gubbio, ed in seguito della parrocchia di Santa Eufemia a Spoleto. È stato missionario in Brasile, negli Stati Uniti d’America (e in particolare in Alaska), in Messico, in Amazzonia, in vari stati africani e nelle Filippine. Matteo si improvvisa detective per aiutare i Carabinieri e scagionare gli innocenti, il sacerdote riesce sempre a risolvere i casi e a scoprire gli assassini sempre prima delle forze dell’ordine attraverso l’analessi. Inoltre è il migliore amico del maresciallo Nino Cecchini.

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Ma prima di essere Don Matteo, chi era Terence Hill?

Nato a Venezia con il nome di Mario Girotti, trascorse alcuni anni della sua infanzia in Germania, ma si trasferì presto a Roma, considerata la capitale dell’industria cinematografica italiana. Sin da piccolo, tra i suoi passatempi preferiti c’era il nuoto, che praticava con la “Lazio”, con la quale vinse una medaglia di bronzo. Durante gli allenamenti, incontrava spesso un famoso nuotatore dell’epoca: Carlo Pedersoli, che in futuro, sarebbe diventato il suo compagno in molti film con il nome di Bud Spencer. A Mario piaceva anche il canottaggio, tanto che riuscì a vincere una medaglia d’argento.

Iniziò presto la carriera da attore, a dodici anni recitò per la prima volta in un film. Il regista Dino Risi era alla ricerca di cinque ragazzini per il suo primo lungometraggio “Vacanze col gangster” e Mario venne preso tra i protagonisti. Terence, ancora conosciuto come Mario Girotti, divenne presto un attore popolare in Italia. Dopo aver recitato in oltre 25 film, nel 1963, ottenne una parte nella pellicola “Il Gattopardo”. Diretto da Luchino Visconti e considerato un capolavoro del genere, il film annoverava tra i suoi interpreti attori del calibro di Burt Lancaster, Claudia Cardinale ed Alain Delon. Il film ottenne un successo straordinario, tanto che Terence decise di lasciare l’università per dedicarsi unicamente al cinema.

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Verso la fine dei ’60, iniziarono a diventare popolari gli “spaghetti western” e Terence fu chiamato ad interpretare il ruolo principale nel film “Dio perdona, io no!” proprio accanto al suo collega Pedersoli. Ai due fu chiesto di trovare uno pseudonimo per i loro nomi, “Era una moda di quel tempo utilizzare un nome americano”, dice. “Mi diedero una lista con venti nomi e 24 ore per sceglierne uno. Scelsi Terence Hill perché suonava bene”.

Il film fu un grande successo, tanto che il regista Giuseppe Colizzi richiamò entrambi gli attori per girare altri due film. Prima “I quattro dell’Ave Maria” (1968) e l’anno successivo chiuse la trilogia con “La collina degli stivali”. Questi film gettarono le basi per i grandi successi cinematografici della coppia come “Lo chiamavano Trinità” (1970),“Più forte ragazzi!” (1972), “Altrimenti ci arrabbiamo” (1974), “I due superpiedi quasi piatti” (1977), “Pari e dispari” (1978), “Io sto con gli ippopotami” (1979). “Nati con la camicia” (1983), e “Non c’è due senza quattro” (1984), solo per citarne alcuni.

Tra i successi individuali di Terence Hill vanno segnalati “Mister Miliardo” per il quale ricevette, primo attore al mondo, un compenso di un miliardo di lire,  “Poliziotto superpiù”, dove interpreta un poliziotto dotato di superpoteri e “Renegade – Un osso troppo duro”, dove recita in coppia con il figlio Ross che purtroppo perderà la vita nel 1990.

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Dopo nove anni di “separazione” da Bud, la coppia torna insieme nel 1994 con il western “Botte di Natale”, diretto dallo stesso Terence. Mentre è del 1999 la scelta di indossare di nuovo l’abito talare (Don Camillo) e diventare il nostro amato Don Matteo.

Nel tempo libero, Terence adora andare in moto, leggere, ascoltare musica classica e praticare sci di fondo. Contrariamente a quanto si crede,  la sua pietanza preferita non sono i fagioli, ma spaghetti al pomodoro o ketchup e bistecca con cipolle.

Photo credits Facebook

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