Kings, Daniel Craig e Halle Berry nella Los Angeles del 1992

Daniel Craig e Halle Berry saranno diretti da Deniz Gamze Ergüven in Kings, pellicola che ha come ambientazione principale la tremenda rivolta di Los Angeles avvenuta nel 1992.

Craig dovrebbe interpretare il ruolo di Ollie, un uomo (uno dei pochi bianchi) che vive a South Los Angeles. Daniel inizierà una relazione con la mamma single interpretata da Halle Berry, una donna forte e protettiva che bada a un gruppo di bambini. Quando in città esplode la rivolta a causa del verdetto sul caso Rodney King Ollie aiuta la donna di cui è innamorato a rintracciare i bambini, prima che diventino vittime della rivolta che flagella Los Angeles.

È curioso notare come entrambi gli attori abbiano recitato in un film di 007, Craig ha vestito i panni di James Bond negli ultimi quattro del franchise. Hale Berry è stata una Bond Girl in “La morte può attendere” con Pierce Brosnan.

daniel craig halle berry

 

Il regista Deniz Gamze Ergüven, canditato all’Oscar per il miglior film straniero con “Mustang”, si troverà alle prese con il suo primo film in lingua inglese. Kings è tratto da fatti realmente accaduti.  È ambientato, infatti, durante la rivolta di Los Angeles (L.A. Riots), una sommossa scoppiata il 29 aprile e cessata il 4 maggio del 1992. Il 3 marzo 1991 Rodney King, un tassista afroamericano che non si era fermato all’ordine di una pattuglia della polizia di Los Angeles, venne raggiunto e pestato da alcuni agenti. Il pestaggio venne ripreso da un videoamatore. Il video venne ceduto ai network televisivi e mostrato all’opinione pubblica statunitense. I quattro poliziotti coinvolti vennero incriminati: si trattava di Stacey Koon, Laurence Powell, Timothy Wind e Theodore Briseno. Il processo, in primo grado, arrivò a sentenza il 29 aprile 1992. La giuria, dopo aver esaminato il video, prosciolse tutti e quattro dall’accusa di aggressione, e tre su quattro anche dall’accusa di uso eccessivo della forza. Subito dopo la sentenza si scatenò la rivolta della comunità afroamericana di Los Angeles, che raggiunse l’apice nei due giorni successivi, fino a quando lo spiegamento delle forze armate contribuì a calmare la situazione. Per diversi giorni la metropoli fu oggetto di saccheggi, omicidi a sfondo razziale, missioni punitive e atti vandalici, principalmente nella zona del South Los Angeles a maggioranza afroamericana e ispanica. Le vittime dei sei giorni di violenze furono 55, inclusi 10 uccisi dalla polizia e dalle forze armate e circa 2000 feriti; alcune stime parlarono di 1 miliardo di dollari di danni. Circa 3600 incendi vennero appiccati che richiesero l’intervento di 70 compagnie di vigili del fuoco con 1100 edifici distrutti.

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