Loro chi? Edoardo Leo e Marco Giallini in un gioco di specchi: commedia sì, ma non solo

Arriva nelle sale il 19 novembre per un totale di 350 copie Loro chi?, esordio alla regia cinematografica di Francesco Micciché (che ha già diretto diverse fiction) e Fabio Bonifacci (sceneggiatore di numerosi titoli fra cui Lezioni di cioccolato, Amiche da morire, Il principe abusivo). Prodotto da Picomedia e Warner Bros, il film è scritto da Bonifacci e s’ispira a vicende che ha realmente vissuto molto tempo fa. In gioventù, una sera conobbe il cameriere di un locale che gli propose di andare a conoscere le sue vicine di case, due bellissime olandesi: “Sentivo qualcosa di strano – racconta – e rifiutai, ma mi rimase la curiosità di sapere cosa c’era dietro, per cui scrissi un incipit che si fermò lì. Qualche anno dopo, insieme a un mio amico, fui narcotizzato e rapinato da due ragazze: sembrava il seguito perfetto!“. E meno male che la prende con filosofia, perché mica è finita là: più di recente un truffatore si è presentato in una cittadina della Puglia usando il suo nome e la sua identitàe, con la scusa di scrivere un film ambientato in zona, si fece mantenere 20 giorni a mio nome. Insomma, sembrava che la mia vita stesse scrivendo questo film, così ho deciso di scriverlo davvero“. Poi la decisione di coinvolgere Micciché – si conoscono da sempre – e arruolare come protagonisti due attori che insieme funzionano alla grande: Marco Giallini ed Edoardo Leo. Questi ingredienti sono stati messi nel contenitore della commedia e mixati con il giallo, il thriller, il road movie. Come decorazione, un omaggio alla più gloriosa commedia all’italiana, ovvero quella di mostri sacri come Dino Risi e Mario Monicelli e voilà, ecco il risultato finale.

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La trama: David (Leo) ha 36 anni, sognava di condurre un’esistenza “creativa” ma non ce l’ha fatta. Gli resta dunque un’ultima ambizione, quello di guadagnare la stima del presidente dell’azienda presso cui lavora (Ivano Marescotti), ottenere un aumento di stipendio (magari arrivando ai sospirati 1700 euro mensili) e la promozione a dirigente. La notte prima di presentare un brevetto rivoluzionario, però, incontra Marcello (Giallini), un abile imbroglione aiutati da due avvenenti socie che lo riduce letteralmente in mutande. David perde tutto: fidanzata, casa e lavoro. Per recuperare deciderà di imparare l’arte della truffa e come maestro sceglierà proprio Marcello, colui che l’ha messo nei guai. Ma attenzione, niente è come sembra. E il sottotitolo lo dice chiaramente: lo spettatore dovrà scegliere a chi credere. Non sarà affatto facile, perché Leo e Giallini si muovono in un gioco di specchi e di inganni continui, per cui da un certo punto in poi non sarà più chiarissimo nemmeno chi è il truffato e chi il truffatore. E, cosa anche importante, l’imbroglione ha fascino da vendere. Sembra in grado di realizzare qualsiasi sogno altrui. Perché la verità è questa, inutile fare i moralisti. Perché i furfanti, da sempre, piacciono. Hanno carisma. E a volte viene pure l’istinto di invidiarli, assimilandoli a creature davvero libere e felici. In gamba. Che hanno capito proprio tutto della vita.

Loro chi? mantiene la sua promessa, ovvero far trascorrere del tempo nel segno della leggerezza accendendo anche qualche riflessione. E’ un film ricco, come sottolinea Giallini. Ricco di maschere, di location, di mezzi, di automobili. Ci sono pure le barche. Marcello per certi versi sembra un fumetto, il personaggio di Leo è invece l’uomo qualunque. E l’uomo qualunque, nonostante quello che si possa pensare, è meglio non sottovalutarlo. Loro chi? non è una pellicola rivoluzionaria, non è un prodotto stupefacente ma funziona. Funzionano innanzi tutto i due protagonisti. Per quanto riguarda la regia, forse c’è qualche sbavatura ma è giusto ricordare che si tratta di un’opera prima. E di un esperimento. Perché il merito più grande è proprio la volontà di fare una commedia NON d’amore. Contaminandola con altri generi, nel tentativo di offrire qualcosa di diverso.

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