Freeheld – Amore, giustizia, uguaglianza: Julianne Moore ed Ellen Page nel trailer italiano

Dopo aver commosso gli spettatori americani e quelli di altri Paesi, il 5 novembre 2015 arriva finalmente anche nelle sale cinematografiche italiane l’acclamato Freeheld- Amore, giustizia, uguaglianza e il trailer italiano appena rilasciato on line dà un assaggio delle emozioni di questa drammatica storia realmente accaduta (accentuate dalla bella colonna sonora con in particolare la canzone di James Blunt Carry You Home). Presentata in anteprima alla decima edizione della Festa del Cinema di Roma (in scena dal 16 al 24 ottobre), la pellicola può contare su un cast di grandissimo livello in cui spiccano il premio Oscar Julianne Moore (che con tutta probabilità riceverà una nuova nomination per questa produzione) e i due candidati alla statuetta Ellen Page e Steve Carell.

Dopo 25 anni di servizio nella polizia di Ocean County, in New Jersey, la detective Laurel Hester (Julianne Moore), malata terminale di cancro, avvia una lotta contro le leggi che non riconoscono la sua compagna Stacie (Ellen Page) come beneficiaria della pensione di reversibilità nello stesso modo in cui avviene per le coppie eterosessuali. La pellicola mostra gli avvenimenti relativi alle dure battaglie portate avanti dalla donna e dalla sua compagna: quelle intime e personali contro la malattia e quelle pubbliche contro le istituzioni. In loro aiuto arrivano un detective (Michael Shannon) e un attivista dei diritti civili (Steve Carell).

Basato sul documentario omonimo diretto nel 2007 da Cynthia Wade e vincitore dell’Oscar come Miglior cortometraggio, il film vede dietro la macchina da presa Peter Sollett (che si è fatto conoscere con l’apprezzato Nick & Norah – Tutto accadde in una notte), mentre lo sceneggiatore del capolavoro Philadelphia, Ron Nyswaner, ha avuto il compito di riadattare lo script del corto. Proprio quest’ultimo riguardo il film ha detto: “Dopo aver visto il documentario Freeheld ho pianto per venti minuti in modo irrefrenabile sul mio divano. Ero commosso e mi sentivo attratto dalla missione di raccontare questa storia ad un pubblico molto più ampio“. Missione (ampiamente) riuscita.

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