Il crimine non va in pensione, Fabio Fulco regista: nel cast anche Stefania Sandrelli e Sandra Milo

Vivere, Incantesimo, Don Matteo, Il giudice Mastrangelo: sono diverse le serie tv cui ha preso parte Fabio Fulco. E diverse anche le sue esperienze cinematografiche: nel 1999, a 29 anni, ha recitato in Un tè con Mussolini di Franco Zeffirelli, poi ha preso parte ad altri lungometraggi fra cui Prigionieri di un incubo di Franco Salvia e Vita Smeralda di Jerry Calà. Adesso Fulco ha deciso di passare dietro la macchina da presa e cimentarsi con il ruolo di regista: dirigerà una commedia dal titolo Il crimine non va in pensione, prodotta dalla Stemo Production di Claudio Bucci. Il cast annovera nomi decisamente noti, da Stefania Sandrelli a Ivano Marescotti, da Sandra Milo e Franco Nero e ancora Gianfranco D’Angelo, Gisella Sofio, Maurizio Mattioli, Orso Maria Guerrini, Giacomo Piperno. Esponenti della “vecchia guardia”, diciamo così, a dir poco collaudati.

Con toni ironici e leggeri il film racconta la giornata tipo in un centro anziani: impossibile non pensare a Villa Arzilla, la sit-com diretta nel 1990 da Gigi Proietti. Così come è impossibile non pensare alla commedia degli Anni Cinquanta e Sessanta. La differenza sta nelle tematiche messe in campo. Sì, perché le tranquille giornate degli ospiti del centro (che passano il tempo giocando a carte, a bocce, a sudoku o facendo cruciverba) vengono scombussolate dall’arrivo di una signora che si è sentita male dopo aver perso tutti i suoi risparmi al gioco. Quando i suoi amici vengono a conoscenza di tali problemi economici, decidono di rapinare il Bingo Avana.

Il tema centrale è dunque la ludopatia, raccontata però tramite una serie di gag e di situazioni paradossali, con un ritmo e un linguaggio appartenenti alla contemporaneità. L’improvvisata banda di (maturi) ladri andrà persino a lezione di scasso per affrontare al meglio il “colpaccio”. E non mancheranno gli imprevisti capaci di sconvolgere tutti i piani. “Questo film – ha commentato Fulco – è vicino alla mia visione del cinema e del mondo. Devo ringraziare mio nonno, che era una persona eccezionale ed eccezionalmente viva. Non ne voleva sapere di invecchiare. E per questo l’atmosfera del film è solare, corale, dolce, leggera ed estremamente umana. Si racconta un riscatto sociale. Gli anziani, dimenticati e indifesi in una casa di riposo, tornano più vivi che mai, coi loro sogni, i ricordi. Da due anni lavoro a questo progetto e voglio fare una commedia unica ed originale, ho l’ambizione che rimanga impressa nella memoria dello spettatore anche dopo la visione del film“.

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