Padri e figlie: Gabriele Muccino torna a essere il regista dei sentimenti

A tre anni dalle aspre critiche ricevute per il film Quello che so sull’amore, il regista Gabriele Muccino appare sereno e fiducioso alla vigilia dell’uscita della sua nuova pellicola Padri e figlie (guarda il trailer su Velvet Cinema), presentata oggi, 24 settembre a Roma, davanti a un nutrito pubblico di giornalisti e critici. Desideroso di bissare il successo internazionale ottenuto con La ricerca della felicità, l’autore italiano che si è trasferito in America da anni ha scelto di raccontare una storia d’amore, delineata nell’arco di più di due decadi, tra un padre, interpretato da un intenso Russell Crowe, e sua figlia, alla quale prestano il volto prima la giovanissima (e bravissima) Kylie Rogers e poi Amanda Seyfried, che si conferma come una delle attrici più talentuose di Hollywood. Il risultato è un toccante dramma che commuove e fa riflettere dove i rischiosi stereotipi del genere, pur essendoci, non sono mai difficili da digerire, a differenza di molte produzioni simili.

Padri e figlie funziona proprio nella sua struttura, un racconto garbato che prende vita e spessore tra passato e futuro, tra ricordi e speranze, ma soprattutto nel parallelismo tra la vita del genitore costretto a lasciar andare via la sua piccola e la sua paura di averla persa e quella della ragazza costretta a fare i conti con una sensazione di un abbandono che la segna profondamente e che, una volta cresciuta, non le permette neppure di lasciarsi andare con il proprio fidanzato (quell’Aaron Paul che ha conquistato tutti grazie alla serie Breaking Bad). E sarà proprio lui una delle chiavi di volta della storia. Da segnalare la partecipazione nel cast di molti grandi attori, forse perfino sacrificati, come Jane Fonda, Octavia Spencer, Quvenzhané Wallis e Diane Kruger. Eppure a farla da padrona, bucando lo schermo a ogni inquadratura è la piccola Kylie Rogers, voluta (non a caso) da Steven Spielberg per la parte principale nel telefilm The Whispers. Non stupisce che nell’ambiente venga paragonata a Elle Fanning.

Le reazioni dei presenti sono state per lo più positive e c’è la consapevolezza che il film, che lo stesso Muccino definisce come “il racconto di un microcosmo di umanità ferite“, riuscirà a far breccia nel cuore degli spettatori, così come molte frasi a effetto che impreziosiscono una sceneggiatura ben curata. Dopotutto il regista ha puntato tutto su questo progetto, tanto che ora sottolinea: “È il mio film più completo su vita, amore, paura di amare, caducità delle cose, che racconta anche il significato dell’infanzia: la causa e l’effetto di quello che accade nei primi sei anni di vita e che determinerà le nostre attitudini“. Non rimane che aspettare il prossimo 1 ottobre quando uscirà nelle sale distribuito dalla 01 Distribution.

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