Il giovane Montalbano 2, si comincia: largo al “mondo emotivo” e alla ricerca di indizi

C’è sempre lo zampino (geniale) di Andrea Camilleri, il che è una garanzia. C’è una squadra di attori giovani ma già “collaudati”, che hanno saputo dare prova del proprio talento e hanno affrontato questa nuova esperienza professionale mettendoci pure una bella dose di cuore (notevole valore aggiunto): Michele Riondino protagonista, Alessio Vassallo, Andrea Tindona, Fabrizio Pizzuto, Beniamino Marcone, Sarah Felberbaum. C’è un produttore che la sa lunga, ovvero Carlo degli Esposti della Palomar, affiancato da Nora Barbieri con Max Gusberti. C’è l’ala esperta di Rai Fiction. C’è Francesco Bruni che firma il soggetto insieme allo stesso Camilleri, e la sua penna sa lasciare il segno. C’è il regista Gianluca Maria Tavarelli, che ha contribuito a far funzionare il primo esperimento e dunque sa quel che deve sapere. E allora è tutto pronto: lunedì 14 settembre in prima serata su Raiuno prende il via la seconda stagione de Il giovane Montalbano.

Sei nuove puntate tratte dai racconti di Andrea Camilleri inseriti nelle raccolte Morte in mare aperto ed altre indagini del giovane Montalbano, Capodanno in giallo e Un mese con Montalbano. E se la prima stagione è assimilabile a un romanzo di formazione, che comincia a fornire lumi sul “perché e percome”, stavolta si andrà molto più a fondo mostrando “il percorso sentimentale – preannuncia il direttore di Rai fiction Eleonora Andreatta – ma anche etico di Montalbano. L’obiettivo è far capire come sia diventato l’uomo e il poliziotto che conosciamo“. Degli Esposti è soddisfatto del lavoro fatto e del cast messo in campo, composto “non da star ma da attori giusti nel posto giusto“. Poi certo, l’ansia prima del debutto c’è sempre, soprattutto per i produttori (che ci mettono il denaro), e lui non la nasconde affatto però tenta di esorcizzarla in conferenza stampa con un “Statemi vicino“.

Bruni sottolinea come lo sviluppo sia avvenuto seguendo una linea orizzontale che mescola sia l’invenzione pura che “la ricerca di indizi“, il regista Tavarelli ribadisce il maggiore spazio dedicato al mondo emotivo, soprattutto per quanto riguarda il rapporto fra Salvo e Livia, costretto a misurarsi “con l’esigenza che diventi qualcosa di più, con la distanza, con le gelosie, con l’entrata in scena di altre persone che generano confusione (il commissario non sarà affatto indifferente a una direttrice di banca interpretata da Serena Iansiti, ndr)”. Livia, già. Livia che, chissà perché, non è guardata con particolare simpatia dal grande pubblico. Proprio per questo la Felberbaum ha cercato di darle nuova dignità, “renderla più vera, più simpatica, di far vedere anche quanto sia difficile il rapporto con una persona che sta spesso lontana e che fa un mestiere pericoloso, a causa del quale si ha sempre paura che possa accadere qualcosa“.

“Ci piace lavorare su Montalbano“, dice Riondino con un tono che convince subito, e il sospetto che sia una frase fatta neppure s’affaccia. Anche perché si sofferma, sia pur per pochi istanti, su quelle 11-12 ore al giorno trascorse sul set, il che fa capire che non è una passeggiata di salute, ecco. Ma ne vale la pena. Il segreto del successo? La capacità di nobilitare e rendere interessanti gli stereotipi; perché quel paesino in fondo alla Sicilia che nella realtà non esiste simboleggia il Sud. E se l’isola appartiene al Sud d’Italia, l’Italia appartiene al Sud d’Europa. Dunque si raccontano scenari, situazioni, dinamiche in cui la gente può riconoscersi senza alcuna difficoltà. Il giovane Montalbano 2 non sarà privo di colpi di scena non solo per quanto riguarda i casi da risolvere, ma anche l’interazione fra vari personaggi. E pure Mimì farà abbondantemente la sua parte lasciando che tutti vedano, oltre all’arcinoto lato di femminaro incallito, anche quello più “umano”. Quello dell’amico. Perché vedete, Vassallo chiede scusa a tutti, a Riondino e Sara, a Salvo e Livia, “ma la vera coppia di fatto è quella formata da Montalbano e Augello. Io lo dico da sempre“.

Il 14 settembre andrà in onda l’episodio intitolato L’uomo che andava appresso ai funerali: il Commissario e i suoi saranno alle prese con l’omicidio di Pasqualino Cutufà, un singolare individuo pacifico e innocuo che, da quando era stato costretto a smettere di lavorare a causa di un incidente sul lavoro, aveva come assidua occupazione quella di andare a tutti i funerali di Vigata. Perché ammazzarlo, un povero Cristo così? Salvo dovrà poi affrontare alcune stranezza da parte di Livia: ha forse un amante, come sostiene Mimì?

Foto by Ufficio stampa

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