Dopo il grande successo che sta ottenendo con il suo Fury (qui i dati del primo weekend in Italia) Brad Pitt pare voler tornare in guerra e ha deciso di interpretare e produrre il film War Machine, tratto dal libro The Operators. Un progetto interessante su cui si è fiondata la Netflix, che ha annunciato di aver acquistato i diritti per distribuire la pellicola. Un altro colpo grosso del colosso statunitense della tv in streaming (che sbarcherà nel nostro Paese a ottobre), mai così forte grazie al successo ottenuto con la serie della Marvel Daredevil e quella ideata e diretta dai Wachowski’s Sense8.
Il progetto può contare sulla sceneggiatura e sulla regia del documentarista australiano David Michôd, il quale si è occupato di adattare il best seller scritto dal giornalista Michael Hastings, l’ultimo della sua breve e intensa vita, stroncata da un incidente a soli 33 anni. Il libro nasce dal suo reportage The Runaway General (candidato al premio Pulitzer), incentrato sul generale a quattro stelle Stanley McChrystal, a capo delle forze armate americane e internazionali in missione in Afghanistan. Si tratta di una dura analisi della guerra e soprattutto della vita e dei comportamenti dei militari di alto rango, che ha suscitato molte polemiche nell’opinione pubblica statunitense: tanto che il generale McChrystal è stato convocato alla Casa Bianca ed è satto rimosso dal suo incarico dal presidente Barack Obama.
Brad Pitt è stato conquistato dalla figura del generale tanto quanto dalla pungente satira che accompagna il racconto. E Sembra essere proprio questo il percorso più probabile per War Machine, descritto dal primo comunicato stampa come una commedia satirica pronta a far luce sulle missioni più pericolose ma anche sulle serate che coinvolgono spie, prostitute e alti consulenti militari. Il lungometraggio dovrebbe essere distribuito nel 2016, prima nelle sale e poi ovviamente sulla piattaforma di streaming online.
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